Sampdoria-Genoa, il derby delle lanterna visto con un occhio diverso da gabriarte, che mi ha regalato questo bel disegno. Perché il calcio sa essere anche un’opera d’arte da ammirare. E il derby di Genova spesso lo è.
…e che vinca il migliore!
Sampdoria-Genoa, il derby delle lanterna visto con un occhio diverso da gabriarte, che mi ha regalato questo bel disegno. Perché il calcio sa essere anche un’opera d’arte da ammirare. E il derby di Genova spesso lo è.
…e che vinca il migliore!
Stasera c’è di nuovo il campionato. Oh, non ci si può distrarre un attimo, che questi tornano subito in campo… Anzi, tecnicamente è iniziato ieri con l’incontro tennistico Napoli-Bologna 6-0: volevo dire al Napoli che anche se ha fatto sei gol, sempre tre punti prende…
Il Milan giocherà domani, ma vorrei sottoporvi a un quiz. Guadate bene la foto qui sotto, scattata dopo la vittoria dei rossoneri contro la Sampdoria e pubblicata su Instagram da Mario Balotelli.
C’è una cosa strana che appare e che non credevo esistesse nella realtà. Vi do le diverse opzioni:
Ecco, dovete dirmi, quale secondo voi è il motivo che rende (almeno per me) questa foto degna di essere pubblicata. Insomma, qual è la cosa “sorprendente” tra quelle elencate?
C’ha messo tre anni per segnare col Milan… Ma finalmente possiamo urlare Forever Niang!!
Lasciatemi godere per questo 4-1 che non so quando ricapiterà e per la partita decente che il Milan finalmente ha giocato!
*Vorrei precisare che io “Forever Niang” l’ho scritto ieri sera alle 22 circa (potete controllare Facebook e Twitter), la Gazzetta stamattina, quindi sono loro che hanno copiato me… tanto per essere chiari!
Ieri ho ricevuto un commento su Roma-Napoli che diceva: “Per me dovrebbero perdere entrambe“. Osservazione dettata dalla poca simpatia verso le due squadre. Ci sta!
Poi stamattina, mentre inzuppavo i Pan di Stelle nel latte, ho pensato l’esatto contrario. Roma-Napoli, invece, è una partita che dovrebbero vincere entrambe le squadre. S’intende… per il loro bene! Chi perde rischia grosso.
La Roma deve vincere per restare con le unghie e con i denti al secondo posto, evitando così le beccate sul collo dell’aquila laziale, che è a un solo punto di distanza. Secondo posto, che oltre al pacco (uh, anche oggi parlo di pacchi!) di soldi che vale, consente l’accesso in Champions League senza preliminari. Insomma, farebbe decisamente ridere se l’eterna seconda arrivasse addirittura terza! Lo scudetto oramai è andato, almeno porta a casa la medaglia d’argento.
Il Napoli deve vincere, per restare nel trenino della Champions – se perde domani sarà quasi con un piede a terra – o per portarsi a casa a fine campionato un posto in Europa. Ma soprattutto, dovrebbe non farsi superare dalla Fiorentina, che si trova a solo un punto si distanza. Infine, deve vincere perché, vedere esultare Higuain è sempre un piacere. Chissà, magari nella foga si toglie anche la maglia! (scusate, mi ricompongo!).
Al big match tra Roma e Napoli se ne affianca un altro, altrettanto interessante, e che rischia di dare fastidio alle due interessate: sto parlando di Fiorentina-Sampdoria. Che hanno in mezzo a loro il Napoli e che sono a una manciata di punti dalla Roma. E ovviamente non molleranno la presa!
Roma-Napoli devo dare un occhio anche a loro… senza dimenticare la Lazio che gioca a Cagliari, in una partita non certo impossibile.
Chissà se la classifica pre Pasqua porterà delle sorprese?
Le donne raccontano il loro derby. Stasera si gioca Sampdoria-Genoa e per questo mi sono fatta raccontare da Enrica, “molto tifosa genoana” come si definisce lei, come vive la partita.
“Il derby a Genova dura 365 giorni, ma quando si avvicina la partita l’adrenalina sale alle stelle. Al lavoro, nei bar, in palestra, nell’autobus… ovunque si parla e si respira aria di derby. Ovviamente anche in famiglia, dove tutti hanno “un rivale”. Io ad esempio ho mia mamma, che tifa Sampdoria. E’ capitato raramente di vedere la gara insieme, ma non mancano sfottò sia prima che dopo!
Il giorno del derby poi l’adrenalina e l’entusiasmo sono ancora più palpabili e questo vale per tutti, non solo per chi va a vedere la partita.
Chi va come me allo stadio segue un rito particolare: prima cosa c’è la vestizione coma maglia e sciarpa, poi partenza verso lo stadio in largo anticipo. Lungo il tragitto vedi gruppi o coppie di persone con sciarpe del Genoa e della Sampdoria, che vanno insieme per separarsi solo in prossimità dello stadio. E’ bellissimo!
Poi la partita inizia. Anzi, prima c’è la coreografia! Emozione pura, uno vero spettacolo! La gara non si guarda quasi, perché si canta, si soffre, si urla. E se si vince è impagabile! Se ne parla per mesi, a volte anche per anni!
Amiamo giocatori che non hanno combinato nulla nella loro permanenza al Genoa, ma hanno segnato nel derby quindi sono diventati dei miti!”.
Poi c’è Ilaria che il derby lo vive anche in amore: “Io tifo Genoa, mentre il mio ragazzo Sampdoria. Stiamo insieme da tanti anni. Premesso che siamo entri abbonati e che quindi lo stadio è una cosa sacra, la settimana pre-derby litighiamo sempre senza motivo e dopo il derby, almeno che non finisca in parità, ti assicuro che per due o tre giorni non ci vediamo per evitare la rissa”.
Oh, alla fine tornano tutti. Quello che si è concluso ieri più che un calciomercato è stato un ritorno dal mercato. A far concorrenza a Lassie che torna a casa, a Jude Law che ritorna a Cold Mountain e a Michael J. Fox che ritorna dal futuro, ci sono svariati giocatori… Insomma, calciomercato II-Il ritorno.
Gilardino è tornato alla Fiorentina, Matri alla Juventus – non poteva stare tanto a lungo lontano da Allegri – Borriello al Genoa e Antonelli al Milan, dove aveva iniziato la sua carriera.
Per non parlare di Santon, che è stato costretto addirittura a tornare all’Inter: lo hanno preso per un orecchio e riportato di peso a Milano. Povero ragazzo!
Ci sono anche stati i rientri in Italia – e poi dicono che per lavorare bisogna emigrare all’estero – di: Cerci, Eto’o, Bocchetti e, dalla Cina con furore, persino di Diamanti. Mancini poi è tornato all’Inter e Zola al Cagliari. Fossi stata in loro ci avrei pensato un po’ meglio prima…
Tutti puntano su usati più o meno garantiti o in fase di rottamazione: ma si sa, quando i soldi sono pochi si prende quello che avanza e quindi tutti a mangiare minestre riscaldate.
Potremmo definirlo un mercato vintage (o un mercatino come ha scritto la Gazzetta dello Sport) per un campionato, ahimè, sempre più povero e triste!
Vorrei spendere due parole sugli arbitri di porta. Più che altro vorrei capire qual è la loro utilità e soprattutto perché assumono quella postura a dir poco bizzarra quando la palla orbita dalle loro parti.
Ci si mettono pure in posizione (sulla posizione poi si potrebbe scrivere un intero post: un mix tra l’esame della prostata e la ricezione di un pallavolista) e tanto nelle situazioni dubbie non vedono una mazza.
La palla entra ma nessuno la vede. È successo in Udinese-Roma e ieri in Sampdoria-Palermo, dove il gol di Morganella non è stato convalidato: la palla sbatte sulla traversa prima di rimbalzare oltre la linea di porta, ma per l’addizionale non è gol. Continua a leggere
Samuel Eto’o ha scelto il clima mite della Liguria per trascorrere gli ultimi anni prima di andare in pensione. Il campionato di serie A, dal più bello del mondo, è diventato il più vecchio del mondo. Il luogo in cui si radunano i pre-pensionati di lusso. Una sorta di Miami del calcio: clima gradevole, pochi impegni in Europa e ottimo cibo… che vuoi di più…
Di vecchietti pallonari ce ne sono diversi: dal nuovo arrivato Eto’o ad Ashley Cole, da Diamanti (che è tornato a casa) a Maicon, fino ad Evra ed Essien, senza dimenticare chi vorrebbe tornare come Cavani, Lavezzi, Sneijder e Gilardino. Ci stiamo invecchiando, perché non tornare in Italia! Tra i precursori di questa moda ci sono stati David Beckham, Kakà e Rivaldo, così per citarne alcuni…
Insomma, il campionato italiano è diventato il cimitero degli elefanti… Forse tra qualche anno potremmo vedere anche Messi, Cristiano Ronaldo e Bale… oltre al ritorno di Ibra. Basta avere pazienza e aspettare che invecchino…
Pensieri di Pippo Inzaghi in vista della gara di domani sera contro la Sampdoria.
“E ora chi ci metto in difesa?” si starà chiedendo SuperPippo. “Alex e Abate sono fuori, quindi mi tocca riesumare qualche mummia. Allora, vediamo chi ho in panchina: Bonera, Mexes, Zaccardo… Ma nooo, io in panchina ho un altro difensore: Mauro Tassotti. Sì, ci metto Tassotti, tanto mica si accorge nessuno che è vecchio, si è pure mantenuto bene! Giocherà meglio di Mexes, ne sono certo. Alla fine è il miglior difensore che ho in panchina”.
“Altrimenti sento Nesta, se sabato sera non ha nulla da fare, può venire lui”.
Che arrivino con un barcone o con un jet privato. Che siano poveri cristi o miliardari. In Italia gli stranieri proprio non li sappiamo accogliere. Per loro abbiamo sempre una “parola di cortesia”… a tutti è riservato lo stesso trattamento di benvenuto. “Oddio, ora questo che vuole?“, “Verrà a rubare?“. Anche se hai più soldi del pil della Croazia, ti guarderemo sempre con sospetto. L’arroganza di essere superiori e di insultare lo straniero, mi chiedo quando ci passerà. Ma poi, superiori a chi?! Bah! Quando apriremo la nostra mente sarà sempre troppo tardi.
Pensavo a questo dopo gli insulti arrivati a Erick Thohir, così, in modo gratuito a destra e a manca. Tanto per dire qualcosa o fare i fighi sui giornali. Ma fighi non lo sono stati sicuramente. Ha iniziato l’elegantissimo presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero (che ne spara una al giorno in media) che ha consigliato a Moratti di “cacciare sto filippino“. Che poi per la cronaca Thohir è indonesiano, ma magari per Ferrero so tutti uguali, seguendo il luogo comune riservato agli asiatici. Ferrero, che ci prova tutte le domeniche con Ilaria D’Amico e fa spesso gesti inconsulti in tribuna, manco fosse indemoniato, fa rimpiangere la sobria eleganza di Luciano Gaucci, che in confronto a lui, è il lord dell’alta Tuscia.
Agli insulti si è anche aggiunta Evelina Christillin, juventina doc e organizzatrice dei Giochi invernali di Torino 2006, che ha definito il presidente dell’Inter: “Un cicciobello a mandorla. Un piccoletto ciccione indonesiano che alla fine gli rileva e non si sa ancora bene se poi i soldi li ha davvero oppure no“. Non c’è che dire… una vera signora. Ora come minimo per Natale mi aspetto un Cicciobello-interista da regalare alle bambine tifose.
Oh, ma due insulti anche noi non glieli vogliamo urlare all’indonesiano?! Dài, anche solo per essere un tifoso interista (o presunto tale). Io con gli interisti ho sempre dato il meglio di me… Ora ci penso e poi magari gli mando un messaggio su Facebook.