C’è poco da essere Gagliardini… con questo calciomercato

Il calciomercato secondo Zeus (oramai è una tradizione)

Ancora non capisco perché Colpo continua a ospitarmi sul suo blog a parlare di calciomercato. Giuro che non c’è niente di scabroso, nessun favore di qualsiasi tipo o bonifico indirizzato alla nostra calciatrice con i tacchi.
Forse, e dico forse, è perché al sottoscritto piace più il calciomercato del calcio giocato… che è, paradossalmente, come dire che “ti piace più Pornhub del sesso”. Ma sto divagando.

Gagliardini in alto i pollici

Gagliardini in alto i pollici

Il mercato di gennaio, quello compreso fra i resti del Cenone e i giorni della merla, è al 99% una loffia terribile. I club di serie A hanno gli stessi soldi in tasca di quanti ne ho io al 28 del mese. E, vi posso assicurare, che il mio portafoglio è fuori dalla zona Euro da molto tempo.
Per questo motivo le speranze dei tifosi, che pregano per un colpo risolutore, sono lasciate a marcire insieme alle tonnellate di lettere a Babbo Natale.

Fate caso a una cosa…

C’è un solo club che riesce, anche fuori dalle ristrettezze economiche di gennaio, a operare senza un soldo bucato. Quel club, l’avete capito ormai, è il Milan. Il buon Galliani, nella speranza di trovare la pentola d’oro sotto la ciotola della dinastia Ming (ma questi col cazzo che si fanno trovare al momento – l’unico che è stato preso per la collottola è il buon Zhang che, gridando FOZZA INDAAAA, ha buttato nel giocatolo tonnellate di euro), continua a pescare nel mercato dei prestiti e, quando la situazione è disastrata, ecco che si gioca la carta del lungodegente a parametro zero Caceres – che ha alzato il dito medio e salutato dopo una proposta di stipendio “da poveri”.

Le big

Gli altri big club hanno giocato a rimpiattino, tranne l’Inter che, a onor del vero, ha pescato il miglior acquisto di gennaio da molto tempo a questa parte: Gagliardini. Il giocatore ha avuto un impatto talmente forte su quella banda di disperati che sta riuscendo a portare a galla persino un certo Kondogbia. A proposito di quest’ultimo (paragonato anni fa a Pogba): con Pioli al timone dell’Inter, il centrocampista ha smesso la sua attitudine da paracarro e sta giocando… se fosse dotato di due piedi e non di un piede e una zappa, sarebbe pronto per stupire (forse).

La Juve

La Vecchia Signora si prende una versione sudamericana di Sturaro (Rincon) e vende un vecchio come Evra (che, stolto lui, a 35 anni pensava di giocare tutte le partite). I colpi della Juventus sono in prospettiva… vediamo se nel 2018 sono ancora validi o si sono sgonfiati.

Il resto?

Il Genoa ha comprato come non ci fosse un domani (tutti giovani di gran talento) e il Palermo, che brillante non è (ma Juric sta facendo il suo), si è privato di alcuni giocatori di qualità (Quaison ad esempio).
Mentre i manager dei club di Serie A fanno a gara a chi spende meno (rivalutando persino lo schifato giocatore italiano), il resto d’Europa ci piglia per il culo vendendo e comprando all’ingrosso. Dopo anni e anni a giocare fra paté e baguette sotto l’ascella (PSG a parte), la Ligue 1 ha fatto acquisti milionari e si è presa un po’ di giocatori scontenti da Inghilterra e Germania.

La paghetta di Tevez

La paghetta di Tevez

La Spagna ha accolto qualche “scarto di big club italiani rifilato a squadre estere”, ma Barcellona e Madrid sono rimasti a secco d’acquisti (la loro furbissima politica è quella di comprarsi un giocatore inutile per camionate di euro e poi finire fermi nel mercato per 70 anni). Il Bayern ha dato tutto l’estate ed è rimasto fermo. Mentre il vero mercato è stato quello cinese. Tanti, troppi, giocatori dei massimi campionati europei hanno seguito il progetto (NON I SOLDI, vero? – cit. Antonio Cassano) dei club cinesi e sono finiti a giocare fra i paraventi e le terrazze di riso. Notevole. Carriere calcistiche buttate nel cesso, ma ne vale la pena visto le palanche di soldi che arrivano sul conto correnti dei vari Tevez, Oscar o Witsel…
E vi viene ancora voglia di prendere per il culo Pellé che è in Cina, viene pagato a peso d’oro, si gratta le palle in un campionato di serie C e, con 30 anni sulle spalle e una carriera verso la fine, vi fa il dito medio a voi che, rognosi, vi alzate alle 6 del mattino per essere in tempo a timbrare il cartellino per quattro miseri bagigi di stipendio?
Complimenti.

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Acquisti da mercato

Mercato

Più che acquisti, sono stati scambi tra squadre. Nulla è arrivato dall’estero e c’è stato solo un semplice cambio di magliette di alcuni giocatori: Borriello, Eder, Ranocchia, Quagliarella, El Shaarawy, Cerci… insomma, un mercato alquanto povero!

Soddisfatti del mercato della vostra squadra? 

Il mercato ha chiuso… per alcuni troppo presto

Si sono chiuse le bancarelle… il mercato è finito! C’è chi ha comprato bene, chi male e chi un ca…volo.

L’Inter è stata la regina del mercato: ha comprato quello che gli serviva facendo buoni abbinamenti tra vesti e scarpe, se stessimo parlando di look.

La Roma ottimi acquisti: gli servivano quei 3-4 accessori e li ha presi non spendendo neppure tanto.

mercato

Juventus in rinnovamento: sta tentando di rifarsi il guardaroba. Ha venduto pezzi pregiati ma vintage, ora punta sul nuovo ma gli occorre tempo per tornare a brillare.

Il Napoli, re della figura di merda della giornata: della serie “è mio è mio è mio… lo compro” e poi ti accorgi che non hai il portafogli. Si è fatto sfuggire per beghe burocratiche Soriano.

La Lazio… ma chi ha preso oltre a Matri? Boh!

Il Milan ha speso più di tutti per portare a casa cose mediocri. Voleva un Armani e invece ai comprato un Gattinoni pagandolo come un Armani. Dei veri geni. Il suo, più che un mercato è stato un mercatino.

Fiorentina la più oculata: ha speso solo 15 milioni e si è focalizzata sulle nuove tendenze.

In fine voglio spendere due parole per Marco Borriello che giocherà a Carpi: già me lo vedo in difficoltà a fare serata. Perché ditemi la verità, uno come Borriello la sera a Carpi che cacchio fa…?

 

E voi lettori tifosi, siete soddisfatti del mercato della vostra squadra? 

Più che calciomercato è stato… un “ritorno dal mercato”

Oh, alla fine tornano tutti. Quello che si è concluso ieri più che un calciomercato è stato un ritorno dal mercato. A far concorrenza a Lassie che torna a casa, a Jude Law che ritorna a Cold Mountain e a Michael J. Fox che ritorna dal futuro, ci sono svariati giocatori… Insomma, calciomercato II-Il ritorno.

calciomercato

Gilardino è tornato alla Fiorentina, Matri alla Juventus – non poteva stare tanto a lungo lontano da Allegri – Borriello al Genoa e Antonelli al Milan, dove aveva iniziato la sua carriera.

Per non parlare di Santon, che è stato costretto addirittura a tornare all’Inter: lo hanno preso per un orecchio e riportato di peso a Milano. Povero ragazzo!
Ci sono anche stati i rientri in Italia – e poi dicono che per lavorare bisogna emigrare all’estero – di: Cerci, Eto’o, Bocchetti e, dalla Cina con furore, persino di Diamanti. Mancini poi è tornato all’Inter e Zola al Cagliari. Fossi stata in loro ci avrei pensato un po’ meglio prima…

Tutti puntano su usati più o meno garantiti o in fase di rottamazione: ma si sa, quando i soldi sono pochi si prende quello che avanza e quindi tutti a mangiare minestre riscaldate.
Potremmo definirlo un mercato vintage (o un mercatino come ha scritto la Gazzetta dello Sport) per un campionato, ahimè, sempre più povero e triste!

Il calciomercato… ve lo spiego in cucina!

In questi giorni, care amiche e amici estranei dal mondo calcistico, avrete senz’altro sentito parlare di calciomercato.  Chi compra e chi vende. Vi sarete chiesti: ma che cos’è di preciso?! Ora tenterò di spiegarvelo a modo mio.

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Visto che vanno di moda i programmi di cucina, userò una metafora culinaria. Per capire il calciomercato dovete pensare a un cuoco che deve preparare un piatto: vede gli ingredienti che ha in casa e poi fa una lista di quelli che deve comprare per realizzare la ricetta perfetta. Continua a leggere

Tu non puoi giocare al fantacalcio…

ariel

Uff, anche io voglio giocare al fantacalcio! Si è chiuso il mercato ed ora tutti gli invasati di questo gioco si ritroveranno per una nuova asta. Tutti… tranne me. Perché ho scoperto una triste verità: il fantacalcio non è un gioco per donne. O almeno non lo è per me. L’ho sperimentato sulla mia pelle.

Non sono riuscita a trovare un gruppo di maschi (perché di donne che lo fanno non ne conosco) che mi facesse giocare con loro. Un po’ come all’asilo: tu sei femmina, non puoi giocare con noi! Punto. Ma vi sembra giusto. E quindi mi ritrovo, anche quest’anno, senza il mio tanto desiderato gruppo di fantacalcio. Gli amici maschi non ti vogliono, perché guarda caso sono già in troppi.
Tuo padre nemmeno, perché, anche lui gioca con i suoi amici e tu: “che c’entri? Mi porti fuori con te quando esci con le tue amiche?” Grrr. Ma sono più che sicura che se fossi stata un maschio di trent’anni, e non una femmina, avrei potuto far parte del gruppo anche se “non lo portavo con me quando uscivo…”. Questa è pura discriminazione sessuale. È bene che lo sappiate!

Quindi la mia conclusione è solo una: ci sarà la vera parità tra i sessi, quando una donna potrà entrare in un gruppo di fantacalcio. Oppure sono io quella sfigata…