Invece del calcio, non potevo seguire le freccette?!

È tanto tempo che non aggiorno il blog, lo so! Potete tranquillamente sgridarmi, se volete. Ovviamente con moderazione. Continuo comunque a seguire il calcio, anche se ultimamente ho pensato spesso a: “Ma chi me lo fa fare? Perché non mi butto sul giardinaggio, sulle freccette o sulla scrittura di poesie”. Sicuramente mi arrabbierei molto meno. Ma non è detto.

Il soggetto che crea i miei malumori calcistici – chi mi legge da un po’ lo sa bene – è il Milan. E in questi giorni me ne ha creati decisamente parecchi. Fuori dalla semifinale di Champions League, ché ci può tranquillamente stare, vedi bene, ma non in quel modo; non giocando in quella maniera e facendo una brutta figura in mondo visione. “Oltre 135 paesi collegati” ripeteva il telecronista. Dai, facciamola in grande questa figura di merda! E in più contro l’Inter. Lo avrei meglio sopportato se la sconfitta fosse venuta per piede di qualsiasi altra squadra. Ma non l’Inter.

Ma non è finita. Ora il Milan rischia anche di non qualificarsi nemmeno alla prossima. Tante sono le varianti. Se, e quanti, punti levano alla Juve, se la Roma che vince l’Europa League e se riesce a fare punti in queste ultime partite, per niente scontati.

Come da tradizione ci sono stati gli sfottò, che hanno fatto riapparire anche i compagni delle elementari… non mi venite a dire che il calcio non unisce. Anzi, riunisce.

“Agnè, come stai? Milan a parte, ovviamente”

“Dopo il 2-0 si poteva tranquillamente andare a letto. Capisco che avevate la testa alla Spezia”. (Anche lì, bella prestazione).

“Ti sei ripresa?” (Mi sono ripresa da Istanbul 2005, questo che sarà mai).

Ecco, è stato tutto un susseguirsi di frasi di questo genere. E pensare che solo un anno fa il Milan il 22 maggio diventava Campione d’Italia. Oggi, con gli stessi giocatori, è un miracolo se arriva quinto. Vabbè, oramai questa stagione è andata, si tira una linea e si pensa alla prossima. Ovviamente prima c’è da sperare nella vittoria del City e della Fiorentina, altrimenti quelli poi chi li tiene. Nemmeno ci voglio pensare.

Ah, in tutto questo stasera il Perugia si gioca la permanenza in serie B.

Sono nata per soffrire! Quasi quasi scrivo una poesia.      

Un finale che fa piangere

Mi va di scrivere il blog, ma dovrei parlare della pessima doppietta fatta dal Milan: perdere il derby al 92esimo e perdere in Europa League, per questo parlerò di cinema.

Sono andata a vedere A star is born con Lady Gaga e Bradley Cooper: vi dirò è un bel film, loro sono entrambi bravissimi…

Ché poi, se giochi un’intera partita puntando sullo 0-0 è giusto che tu perda. Non c’è stata un’azione di squadra, solo giocate individuali. Higuain era più solo di un numero primo, mi ha fatto una tenerezza che me lo sarei portato a casa… una squadra con lui in campo dovrebbe giocare per lui.

No, non ci devo pensare… parliamo del film. Devo ammettere che è un po’ lungo e ha dei punti un po’ lenti – ma come vi dicevo – è bello, le canzoni sono bellissime… lei è brava e carismatica, lui è bravo e figo!

Ma pure Donnarumma, cacchio prendila ‘sta palla, sei lì per quello, sei pagato – profumatamente – per fare quello. Ma si può!? Inoltre, le partite e i derby in particolare vanno giocati. Li guardavo dalla televisione e mi saliva l’urto (ed eravamo ancora in parità) perché non giocavano, davano la sensazione di un mix tra paura e mancanza di voglia… Maperlamiseria.

Basta Agnese! Pensa ad altro. Comunque, è un film che vi consiglio, soprattutto alle donne, vi scapperà alla fine anche una lacrima. A qualcuna anche altri tipi di fluidi, ma va bene così!

Eh già, ultimamente i finali mi fanno piangere. Ma poi, anche ieri sera: si può perdere in casa con il Real Betis?! Ma che squadra è? Suvvia. Ho una proposta: ma accanto al motivatore Gattuso, in panchina non si può anche mettere un allenatore? 

Vabbé, ora la smetto. Vi posto questa canzone, per la quale sono andata in fissa. Almeno penso ad altro!

 

 

I lati positivi della pescata di Sheva

Avrei tanto voluto commentare e sfottere come si deve gli amici romanisti e i nemici juventini per la bella pescata di Shevchenko – ora detto manina fatata – nei sorteggi di Champions League, ma tutto ciò avveniva a poche ore dalla disfatta – prevedibile – del Milan contro l’Arsenal in Europa League e onestamente c’era poco da prendere per il culo. Quando ce vo, ce vo!

Quindi me ne sono stata zitta zitta, solo qualche battuta con gli amici più vicini. E’ come sfottere uno perché è single e a te, ti ha appena lascito il fidanzato. In alcuni momenti è meglio stare muti. Però ora, che l’uscita del Milan è stata metabolizzata, due chiacchiere le potremmo pure fare. Che ne dite? 

In realtà è stato lui a pescare

Facciamo una lista dei lati positivi: 

  • Roma e Juve non hanno nulla da perdere (alla peggio solo la coppa più prestigiosa per un club).
  • La Juve se perde, a ‘sto giro non perde l’OTTAVA finale.
  • La Roma ha già fatto il tutto esaurito allo stadio e i quarti sono un buon traguardo. (Mai accontentarsi, comunque)
  • Meglio togliersi il dente delle spagnole subito. Incontrarle in finale è molto peggio (Juve insegna).
  • Peggio di così non poteva andare.
  • Con la doppia sfida, alla fin fine, non si sa mai.
  • Oh e poi, se vuoi vincere la coppa, prima o poi queste squadre le devi incontrare e battere.
  • Meglio uscire per mano – o meglio piede – di Messi o Ronaldo, che con il Siviglia di Montella. A quel punto la presa per il culo sarebbe stata epocale.
  • Meglio Real e Barça che il Napoli che gioca il calcio più bello d’Europa.

I lati negativi:

L’11 aprile sarà tutto finito.

 

Vi lascio con questa foto, che oltre ad essere la conclusione di uno dei miei film preferiti, dove sistematicamente piango, rappresenta al meglio le sfide di Juve e Roma!

Uomini distratti dal calcio… a volte è una fortuna

Rita Pavone cantava: “Perché perché, la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita di pallone”. Io direi… ma per fortuna! Mi spiego meglio.

Donne ho un piccolo, ma importante segreto da svelarvi:  non sempre un uomo – compagno o amico che sia – distratto dal calcio, è un male. A volte è proprio una benedizione. Date retta a me.
Lasciando stare tradimenti, amanti e cose affini… ci sono tanti motivi per sfruttare a vostro vantaggio questa cosa…

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Vi lascerà respirare per qualche giorno, perché intento a studiare per l’asta del fantacalcio.

Non romperà le scatole (perché, sì, anche gli uomini sanno essere dei veri rompipalle quando ci si mettono) perché sarà occupato dalla super partita di Champions League della sua squadra.

Non starà tutte le sere sul divano in dormiveglia a far finta di guardare qualcosa che, tra l’altro interessa solo a lui, perché andrà con gli amici allo stadio. Volete mettere una sera tutta per voi, spalmate sul divano a guardare la vostra serie tivù preferita senza continue domande o chiacchiere…

Non vi tampinerà – se siete nella fase iniziale della conoscenza – per avere delle risposte o per avere più attenzioni, perché preoccupato per l’infortunio di un giocatore importante della sua squadra.

Se voi non volete uscire di sera è facile scoraggiarlo: basterà ricordagli che lunedì c’è il posticipo, martedì e mercoledì la Champions, giovedì l’Europa League, venerdì l’anticipo di Serie B, sabato l’anticipo di A e domenica il campionato. Tutto molto facile! 

Se un amico vi propone un’uscita in gruppo, che volete evitare, o vi appiccica a un suo amico non proprio simpatico, basterà dirgli: “Ma l’hai consegnata la formazione del fantacalcio? Questa giornata inizia sabato alle 15”. Voilà, si dimenticherà di tutto il resto… e voi sarete salve.

La partita di calcetto con gli amici sarà una benedizione, se volete per una sera casa libera per chiacchierare con le amiche o semplicemente per rilassarvi con un film.

Quindi, care ragazze… datemi retta, non sempre il calcio è una maledizione. Urlare con me: “Che Dio benedica il calcio e tutti i suoi derivati!”  

Ricominciamo

Stasera si ricomincia ufficialmente. L’astinenza calcistica è finita! Dall’Europeo Under 21 non più visto una partita di calcio. Ho seguito qua e là qualche amichevole, ma poca roba… ammetto che il calcio estivo mi annoia. Io voglio il brivido, l’ansia e l’adrenalina. Mi deve bollire il sangue, senno niente.

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Cambio di stagione: ho tirato fuori la maglia

Le amichevoli non fanno per me. Sono un po’ come la birra analcolica e il caffè senza caffeina. Hanno poco senso. Invece, questa sera si gioca sul serio: preliminari di Europa League, Craiova-Milan. Un primo test per vedere, se davvero questa squadra ha delle potenzialità o se, anche quest’anno, ci aspetta un altro anno di purgatorio. Io comunque, sentendo anche amici milanisti, tengo un profilo basso… i cavalli si vedono al traguardo! Nessuna esaltazione post-mercato. Si gode dentro e in silenzio.

Ottimi acquisti, nemmeno un parametro zero e tanta speranza, questo almeno sulla carta… ma ora bisogna vedere sul campo.

… e intanto stasera si ricomincia!  

Storia di una tifosa che non vedrà la finale di Coppa Italia

Ora vi racconto una storia. C’era una volta una bambina che era cresciuta tifando una squadra di calcio. Questa squadra di calcio, dopo averle dato, nel corso degli anni, tante soddisfazioni e gioie, da circa cinque anni la fa inviperire e soffrire. Nessuna gioia, solo tanto dolore (inteso come dolore che si può provare per il calcio, ovviamente).

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Ma lei non si è data mai per vinta e ha continuato a guardare le tante, inutili e brutte partite che questa squadra giocava, cercando sempre di trovare un lato positivo. “Nella buona e nella cattiva sorte”. Non si dice così?

Finalmente questa squadra, un po’ per fortuna, un po’ perché non si sa, va in finale di Coppa Italia. Non è la Champions, non è l’Europa League, ma è comunque una finale in cui si può vincere un titolo. Magari la fortuna potrebbe essere dalla sua parte. Dopotutto, sono cinque anni che in quella squadra nessuno alza qualcosa… oltre al gomito e a parti anatomiche maschili (almeno si spera!).

La nostra eroina aspettava questa serata, non tanto per la vittoria (perché onestamente non ci crede nessuno) ma semplicemente per riassaporare il gusto di una gara importante giocata dalla sua squadra del cuore. L’attesa, la preparazione. Aveva pure organizzato col suo amico juventinissimo la serata. Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, oppure chiamiamola “salvezza da una delusione”.

Fatto sta che quella sara non potrà vedere la sfida, perché deve andare a vedere uno spettacolo teatrale. Un evento a cui non può rinunciare… perché a recitare è suo padre. Quel padre che l’ha fatta innamorare del calcio e del Milan. Che sia tutto un disegno divino per proteggere la giovane da una cocente delusione? Una sorta di fata madrina che cerca di inviarle segnali? Non lo so, ma invece di tifare per la squadra, lei sarà in un teatro a tifare per suo padre. Forse è giusto così!

 

Pensiero finale o sulla finale (fate voi): L’unica speranza per il Milan di vincere la Coppa Italia è che la Juventus giochi la finale come fosse una finale di Champions (Cit.)

Il calcio sta finendo… ma solo per poco

Siamo alla fine! Il calcio sta finendo. Questo weekend finisce il campionato. Siete tristi?
Ecco, chi lo odia, chi ha sbuffato per ogni partita, chi ha esclamato: “Ma giocano anche stasera?!”, chi non vedeva l’ora che arrivasse il 15 maggio… potrà fare, finalmente, un sospiro di sollievo.

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Tutto finirà tra poche ore. Io sono un po’ triste, come sempre, quando le cose che mi piacciono e mi divertono finiscono, ma l’astinenza non sarà lunga. Questo mi consola molto. C’è, infatti, ancora la finale di Coppa Italia, la finale di Champions League e quella di Europa League.

Poi a giungo inizia l’Europeo e la Coppa America. Insomma, quest’estate calcio a secchiate! Mi dispiace (anzi, no) per quelli che pensavano di essersene liberati fino ad agosto. Eh, no cari miei, il pallone continuerà a rotolare… 

Nei prossimi giorni scriverò il mio bilancio di questa stagione. Intanto, volete dirmi il vostro? Cosa salvereste e cosa proprio buttereste via? Scrivete non fate i timidi…
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Elogio dell’imperfezione (Liverpool-Borussia Dortmund)

I dati di rilievo sono stati ormai sciorinati quasi tutti. Per questo il blogger Serate cinematografiche ci ha fatto la sua personale analisi di Liverpool-Borussia Dortmund.

Due tifoserie simili per temperamento, unite da una canzone incisa nel 1945 dal duo Rodgers/Hammerstein  e attecchita poi sull’estuario del fiume Mersey nella sua versione del 1963, targata Gerry and the Pacemakers.

Una rockstar travestita da allenatore (o viceversa) che guidò per sette anni una delle due squadre, portandole in bacheca sei trofei tra cui un bis di titoli nazionali che non si vedeva da sedici anni e una finale di Champions League.

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E che ora siede sulla panchina dell’altra squadra.

Due team piuttosto giovani e affamati con guide nuove. Uno scontro bestiale, i Liver Birds contro le Api.

Certi, vista la progressione del match, hanno addirittura rivangato Istanbul, probabilmente la finale di Champions League più pazza della storia.
Almeno, di quella recente sicuramente: una favola il cui (per alcuni) lieto fine è stato scritto da una delle compagini più scarse quanto tenaci mai affermatesi al termine di una grande competizione per club.

Questo parlando in generale. Continua a leggere

L’Europa per le italiane è come Narnia… tutto un altro mondo

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-Ma Fiorentina e Napoli non giocavano il calcio migliore?

-Sì, in Italia, ma superate le Alpi sono diventate squadre mediocri

-Quindi le Alpi sono un po’ come l’armadio di Narnia?

-Esatto. Di là, è tutto un altro mondo… e la conquista è impossibile.

 

Agli ottavi è passata solo la Lazio, dove incontrerà lo Sparta Praga… diciamo che gli è andata di lusso!