Italia-Germania ai quarti è come uscire con Gosling col ciclo… uno spreco

E ora arriva la Germania. Un’Italia concreta e che punta sulla forza del gruppo, dovrà affrontare una Germania che punta invece di più sul singolo. Ma Italia-Germania non è mai una partita come le altre. Italia-Germania è Italia-Germania. Punto. E giocata ai quarti è uno spreco. È come indossare un vestito di Valentino per andare a fare la spesa, è come essere invitata a cena da Carlo Cracco ed essere a dieta o uscire con Ryan Gosling senza aver fatto la ceretta o con il ciclo.

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Un Ryan Gosling per tutte!

Questa è una partita che andava giocata come minimo in semifinale, come avvenne nel 2012. Una delle due, sabato sera già sarà tornata a casa. Ed è un peccato!

I tedeschi hanno dichiarato che non temono gli Azzurri, ma hanno da sempre (la storia calcistica lo insegna) una sorta di inspiegabile complesso di inferiorità. In pratica, si fanno prendere dalla paura e perdono. Meglio così, non c’è che dire.

Ma questa Germania, più che farsi prendere dalla paura, fa paura. Sono ben organizzati e hanno anche una punta di ruolo che segna: Mario Gomez. Ma, non è detto che vinca sempre il migliore… a volte il migliore è così sicuro che prende sottogamba il più scarsino e quest’ultimo lo frega, mentre lui si sta facendo bello allo specchio.

Europei… ricordi di una vita

Ho fatto un viaggio a ritroso con la mente e ho cercato di ricordare i “miei” Europei. Un particolare legato a questo evento, che mi ha riportato indietro nel tempo.

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Non mi resta che piangere, avendo comprato nel 2014 la maglia di Balotelli. Ora che ci faccio?!

2012. Li ho visti praticamente tutti in redazione. Per rendere le partite più divertenti scommettevo a metà con un mio collega. Mai beccata una scommessa! La vittoria contro la Germania me la ricordo benissimo: accampati in redazione, abbiamo cenato e bevuto birra. Avrò mangiato un sacchetto di taralli… e poi i gol di Balotelli

2008. Gasata per la vittoria del Mondiale avevo ritirato fuori la maglietta con scritto Italia e il trucco per colorare la faccia di bianco, rosso e verde. Per la cabala ho cercato di ricreare lo stesso microclima del 2006, ma è servito a poco…

2004. Non dimenticherò mai la sera del famoso “biscotto” Svezia-Danimarca, che fece uscire l’Italia. Ho visto la partita a casa di una mia amica ingozzandomi di gelato (il biscotto sarebbe stato più utile a me). E poi come dimenticare il gol di tacco di Ibrahimovic e la vittoria a sorpresa della Grecia.

2000. Qui la mia mente è volta subito alla semifinale contro l’Olanda e al mio esame di Linguistica. “Monica, inizia la partita, finiamo di ripetere domani. Io vado!”. Con queste parole abbandonai la mia amica di studi. La doccia gelata con il golden gol contro la Francia, ancora mi dà i brividi.

1996. Un Europeo decisamente breve e amaro. Partite vista a casa, ma senza troppo entusiasmo. All’epoca ero presa da altri interessi.

1992, 1988, 1984 non ho memoria o comunque non mi ricordo praticamente nulla.

A quelli precedenti non ero proprio presente!

Video storici: Gaucci vs Matarrese (lo zozzone)

Non sarà una pagina bella di calcio – come i puristi pensano – ma è sicuramente un scontro storico tra due presidenti decisamente “passionali”. Correva l’anno 1999, dopo Perugia-Bari, all’uscita degli spogliatoi va in scena il duello Gaucci vs Matarrese a colpi di insulti e urla. A Gaucci lo devono tenere in 20 e Matarrese si rifugia nel pullman… che momenti storici!

Per chi non se lo ricordasse… buona visione! 

https://www.youtube.com/watch?v=SOY6J4UnVzU

Ora, se le squadre le comprano i cinese, litigheranno tirandosi le bacchette negli occhi…

L’insostenibile difficoltà di tifare l’ItalJuve

-Basta, non ci vengo più a vedere le partite a casa tua!

-Ma, perché?

-Vince sempre la squadra che non voglio (da ultimo il Real Madrid). Quindi l’Italia non la guardiamo insieme… altrimenti c’è il rischio che arrivi in finale.

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dopo che ho letto che convocazioni

Viste poi le convocazioni fatte da mister Conte, mi sto convincendo sempre più: l’ItalJuve non si tifa! E’ un principio sacro. Porti via Sturaro e Thiago Motta e lasci a casa Bonaventura e Jorginho? Così l’insulto te lo cerchi proprio… e da me, sappi, che arriverà.

Comunque, Conte‬  fa un’Italia con mezza Juve per ‪‎EURO2016‬: una squadra che in Europa dà il meglio di se, non c’è che dire! Visto mai si rischiava di passare il turno…

Con chi andrò a casa stanotte?

Tirata a lucido, preparata per la serata più importante della sua vita: lei è pronta, è già arrivata allo stadio.
Dopotutto è la regina indiscussa della serata. E’ lei che vogliono. E’ per lei che corrono e sudano. E’ lei che toccano, baciano e accarezzano. E’ lei che farà piangere qualcuno e ridere qualcun altro…

Lei già si starà chiedendo: con chi andrò a casa stanotte?

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La Champions League in tutto il suo splendore

Con Zidane o Simeone? Con Ronaldo o Torres? Con le star o gli “operai”? Con gli spregiudicati o i difensivisti?
Sarò l’ultima di tante o la prima di una lunga serie? Di certo c’è che, andrò a Madrid!
Cavolo, mi sarebbe tanto piaciuto restare a Milano, magari vestita di rossonero!

Cara Coppa, sappi che stasera tutte le donne del mondo vorrebbero essere ammirate e desiderate come lo sarai tu. Chi ce li ha mai avuti 22 uomini (più riserve) disposti a tutto pur di averti? Ma tu, guarderai tutti dall’alto al basso e con distacco, come una vera icona fa.

Storia di una tifosa che non vedrà la finale di Coppa Italia

Ora vi racconto una storia. C’era una volta una bambina che era cresciuta tifando una squadra di calcio. Questa squadra di calcio, dopo averle dato, nel corso degli anni, tante soddisfazioni e gioie, da circa cinque anni la fa inviperire e soffrire. Nessuna gioia, solo tanto dolore (inteso come dolore che si può provare per il calcio, ovviamente).

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Ma lei non si è data mai per vinta e ha continuato a guardare le tante, inutili e brutte partite che questa squadra giocava, cercando sempre di trovare un lato positivo. “Nella buona e nella cattiva sorte”. Non si dice così?

Finalmente questa squadra, un po’ per fortuna, un po’ perché non si sa, va in finale di Coppa Italia. Non è la Champions, non è l’Europa League, ma è comunque una finale in cui si può vincere un titolo. Magari la fortuna potrebbe essere dalla sua parte. Dopotutto, sono cinque anni che in quella squadra nessuno alza qualcosa… oltre al gomito e a parti anatomiche maschili (almeno si spera!).

La nostra eroina aspettava questa serata, non tanto per la vittoria (perché onestamente non ci crede nessuno) ma semplicemente per riassaporare il gusto di una gara importante giocata dalla sua squadra del cuore. L’attesa, la preparazione. Aveva pure organizzato col suo amico juventinissimo la serata. Ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo, oppure chiamiamola “salvezza da una delusione”.

Fatto sta che quella sara non potrà vedere la sfida, perché deve andare a vedere uno spettacolo teatrale. Un evento a cui non può rinunciare… perché a recitare è suo padre. Quel padre che l’ha fatta innamorare del calcio e del Milan. Che sia tutto un disegno divino per proteggere la giovane da una cocente delusione? Una sorta di fata madrina che cerca di inviarle segnali? Non lo so, ma invece di tifare per la squadra, lei sarà in un teatro a tifare per suo padre. Forse è giusto così!

 

Pensiero finale o sulla finale (fate voi): L’unica speranza per il Milan di vincere la Coppa Italia è che la Juventus giochi la finale come fosse una finale di Champions (Cit.)

Video storici: Mazzone vs Atalanta

Carlo Mazzone che corre sotto la curva che ospita i tifosi dell’Atalanta, durante il derby Brescia-Atalanta, è uno dei momenti epici del calcio. Al pareggio di Roberto Baggio si fionda come un centometrista a esultare davanti ai rivali che lo avevano beccato per tutta la partita.

Un video e un memento storico. Perché si può essere dei professionisti da decenni, si può avere anche una certa età… ma quando l’agonismo mixato alla rabbia prende il sopravvento, nessuno si tiene, nemmeno Mazzone. Un vero idolo!

Il calcio sta finendo… ma solo per poco

Siamo alla fine! Il calcio sta finendo. Questo weekend finisce il campionato. Siete tristi?
Ecco, chi lo odia, chi ha sbuffato per ogni partita, chi ha esclamato: “Ma giocano anche stasera?!”, chi non vedeva l’ora che arrivasse il 15 maggio… potrà fare, finalmente, un sospiro di sollievo.

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Tutto finirà tra poche ore. Io sono un po’ triste, come sempre, quando le cose che mi piacciono e mi divertono finiscono, ma l’astinenza non sarà lunga. Questo mi consola molto. C’è, infatti, ancora la finale di Coppa Italia, la finale di Champions League e quella di Europa League.

Poi a giungo inizia l’Europeo e la Coppa America. Insomma, quest’estate calcio a secchiate! Mi dispiace (anzi, no) per quelli che pensavano di essersene liberati fino ad agosto. Eh, no cari miei, il pallone continuerà a rotolare… 

Nei prossimi giorni scriverò il mio bilancio di questa stagione. Intanto, volete dirmi il vostro? Cosa salvereste e cosa proprio buttereste via? Scrivete non fate i timidi…
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Il derby di Genova… ritratti a confronto

Sampdoria-Genoa, il derby delle lanterna visto con un occhio diverso da gabriarte, che mi ha regalato questo bel disegno. Perché il calcio sa essere anche un’opera d’arte da ammirare. E il derby di Genova spesso lo è.

…e che vinca il migliore!

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Dopo il Leicester… ora tutto è possibile!

Da ieri sera tutti parlano e festeggiano il Leicester (che poi di preciso, dove si trova?) che è diventato campione della Premier League, sotto la giuda di Claudio Ranieri. W Ranieri!

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La squadra di provincia che surclassa le avversarie pluripremiate. Davide che sconfigge “le Golie” (Chelsea, Tottenham, Manchester Utd, Arsenal, Manchester City e Liverpool), la favola che diventa realtà, la bruttina della classe che sposa un super figo, Kate Middleton che diventerà regina.

Ora la frase “quel gran culo di Cenerentola” (citazione dal film Pretty Woman) potrà essere cambiata con “quel gran culo di Ranieri” anche se, in questo caso, oltre alla fortuna c’è molto di più.

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Faccio notare il blu del vestito che è uguale al blu della maglia del Leicester

Comunque io credo nelle favole e questa vittoria mi fa sperare che ora tutto è possibile…

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