Si fa presto a dire Superlega

In questi giorni non si è parlato d’altro. Nel mondo social, e non solo, ha persino fatto dimenticare per qualche giorno la pandemia. La Superlega ha tenuto banco e tutti hanno detto la loro. E’ giusta? Non è giusta? Favorisce solo i grandi club? Ammazza definitivamente il calcio? Porta soldi alle Grandi indebitate?

Il gioco del pallone è dei tifosi – quei finti luoghi comuni che potremmo accoppiare con il nuovo è uno sport completo, il parquet è bello ma si rovina subito, il nero sfina. Il calcio è di chi ci mette i soldi e di chi paga, se non fosse così non si andrebbe a giocare la finale di Coppa Italia tra le dune del deserto arabico. Si giocherebbe al massimo tra le dune del Gargano. E invece si va a fare spettacolo e a intrattenere chi paga di più! Come d’altronde è sempre stato. Giusta o sbagliata non entro nel merito, posso solo dire che le 3 italiane (Inter, Milan e Juve) considerando come giocano in Europa, non avrebbero fatto una bella figura. Insomma avrebbero rischiato di essere il Crotone e il Parma dei ricchi.

Comunque… Superlega, Super-Torneo a 12 squadre o SuperPippo (come preferite) oramai è tutto finito – forse per il momento – ma questa proposta è durata meno di 48 ore, poi come un pallone bucato si è tutto sgonfiato, con i 12 apostoli che hanno abbandonato, uno dopo l’altro, il gruppo degli eletti. Una moria che nemmeno in Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.

Leggendo qua e là ho avuto la sensazione di quando si organizzano le cene di classe dopo anni dal diploma.

“Dài, organizziamo una cena!”

“Sì, figo… io ci sono”

“Anche io!”

E poi il giorno fissato non ci va nessuno.

In tutto questo qualcosa di buono ne è uscito, un nuovo insulto per gli uomini: “Sei durato meno della Superlega“. Se vi dovessero dire così, preoccupatevi! E mi raccomando, non chiamate Andrea Agnelli.

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Gli orfani della Champions

Questo post lo dedico a tutti gli orfani della Champions League

A quelli che non hanno le loro squadre nel torneo internazionale e stasera si chiedono “Mo che faccio?”

A quelli che non ce le hanno mai avute e a quelli che “chissà quando torneremo a giocarla”.

A quelli che la musica “The Championssss” oramai l’ascoltano solo se si sforzano a guardare un’altra squadra.

Tutti la vogliono... ma solo uno la prende

Tutti la vogliono… ma solo uno la prende

A quelli che il martedì e mercoledì possono andare al cinema e a cena fuori tranquillamente.

A quelli che erano abituati a giocarla e ancora vivono di ricordi. A quelli che ne hanno vinte sette o hanno fatto il triplete.

A quelli per cui la Champions è durata come uno starnuto. A quelli che “quest’anno l’obiettivo è la Champions” o “quest’anno è l’anno giusto”.

A quelli che oramai le coppe le guardano solo in bacheca e a quelli che da vicino non le hanno mai viste.

A quelli che sperano di tornare a far parte delle mejo d’Europa e a quelli che in Europa non saranno mai i mejo.

A quelli che… basta che non vinca anche quest’anno una spagnola. A quelli che… basta che non la vinca la Juve.

Insomma, a tutti quelli che amano il calcio e vuoi o non vuoi un occhio alla partita glielo danno, che ci sia la loro squadra o no.

Buon Champions League a tutti!

L’Europa per le italiane è come Narnia… tutto un altro mondo

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-Ma Fiorentina e Napoli non giocavano il calcio migliore?

-Sì, in Italia, ma superate le Alpi sono diventate squadre mediocri

-Quindi le Alpi sono un po’ come l’armadio di Narnia?

-Esatto. Di là, è tutto un altro mondo… e la conquista è impossibile.

 

Agli ottavi è passata solo la Lazio, dove incontrerà lo Sparta Praga… diciamo che gli è andata di lusso!

Io tifo per le italiane (erano anni che non succedeva)

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Juventus e Roma vogliono (devono) restare in Europa. Per la precisione nell’Europa che conta, nel salotto buono per intenderci. Ma lo meritano veramente? Possono effettivamente collocarsi tra le 16 squadre migliori del continente?

Per la grinta in campo? Sì. Per il gioco proposto? A volte. Per il merito? Ma sì, via.
Per il calcio italiano sarebbe una spinta d’entusiasmo, un barlume di speranza per tornare in alto, anche solo per sentire la musichetta della Champions per almeno altre due partite.

Stasera e domani Juve e Roma si giocano il tutto per tutto: dentro o fuori, in Champions o in Europa League, sconfitte o vincitrici. Per una volta far mettere il broncio a spagnoli e inglesi non sarebbe male.

Ho deciso (lo dico a denti stretti), tiferò per le italiane. Negli anni passati ammetto di non averlo sempre fatto, dopotutto non ho mai detto di essere sportiva, anzi in alcune occasione ho proprio gufato spudoratamente. Ma quest’anno voglio cambiare, anche solo per avere nei prossimi giorni qualcosa da scrivere sul blog, anche se mi è venuta in mente una chicca di frase da scrivere se la Juve esce (alla peggio la uso domani).

Va bene, basta discutere: l’Italia deve restare nell’Europa che conta… che ne dicano Grillo e Salvini.
Oops, questi due in questo caso d’entrano poco!

Consigli per sopravvivere a un 7-1…

Come sopravvivere quando la tua squadra perde 7-1 in casa. Consigli di una tifosa che però non ha mai subito questa sconfitta… (hihihi)

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consolati col fatto che il Brasile al Mondiale ha subito la stessa umiliazione: in casa e per mano dei tedeschi (se è successo al Brasile può capitare a chiunque). I tedeschi quando ci si mettono ci vanno giù pesanti. Basterebbe dirgli che se anche non vincono 7-1 il mondo va avanti lo stesso

evita per almeno 48 ore qualsiasi tipo di social network. Il massacro è assicurato!

chiudi il telefono e isolati dal mondo (io prenderei anche un giorno di ferie) perché i tifosi delle altre squadre (soprattutto gli juventini) non aspettano altro che sfotterti e umiliarti. Ricordati, il Bayern in confronto a loro c’è andato leggero

–  pensa a tutte le cose brutte che ci sono nel mondo: l’ebola, la fame, le carestie, la morte, le doppie punte e l’impotenza. Visto, c’è di peggio…

spera di non essere interrogato a storia, perché oltre ai 7 re vi potrebbero anche chiedere i 7 marcatori

–  consolati con il fatto che siete in buona compagnia: 7 colli, 7 re, 7 nani, 7 peccati capitali, 7 giorni, 7 meraviglie del mondo, 7 anni in Tibet, 7 chili in 7 giorni, 7 cervelli, “7 psicopatici”, 7 spose per 7 fratelli e i magnifici 7.

togliti dalla testa una rappresaglia: invadere la Germania con la biga non è una cosa fattibile… Cesare è morto da un pezzo e non mi sembra di vedere all’orizzonte qualcuno che gli somigli…

– prendila con filosofia e seguite la massima di Boskov: “Meglio perdere una partita 6-0 che 6 partite 1-0” (6…7 fa poca differenza)

fattene una ragione: la Germania in Europa è forte

– bevici su… magari per dimenticare o mangiate interi barattoli di Nutella

infine, pensate alla prossima partita. Nulla è perduto… guardate avanti e già che ci siete date anche un occhio alla difese, mi è sembrata leggermente imbambolata.

 

Il piagnucoloso Conte… fa piangere gli juventini

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C’è poco da stare Allegri. Per Allegri intendo. Ma io mi chiedo: ma perché si sarà cacciato in questo casino? Per soldi, perché alla Juventus non si dice mai di no (non lo fanno nemmeno gli arbitri) o perché era stanco della panchina dei giardinetti e ne voleva una riscaldata e prestigiosa? Booooh, forse tutte e tre le cose, ma la vedo decisamente dura per lui. Non perché non sia capace, ma rimpiazzare Antonio Conte non sarà facile, soprattutto nel cuore dei tifosi bianconeri (perché, ebbene sì, anche loro hanno un cuore). Cosa della quale non mi capacito, visto che trovo Conte di un’antipatia unica, superiore persino a un attacco di diarrea in un ascensore bloccato (ho reso l’idea?!). Ma gli juventini sono una razza a se…

Guai a toccargli Conte. Oooh, è quello che gli ha fatto vincere ben tre scudetti di fila (senza nemmeno un valido avversario) sembra una cosa facile? È un po’ come giocare a nascondino da soli… è sicuro che fai tana.

È stata l’Europa però il suo tallone d’Achille. Doveva vincere, voleva vincere tutto, anche l’Eurofestival, ma non c’è stato verso: nemmeno acquistando la superpunta Tevez, che però non segnava in Europa dal 2009 (tanto per capirci, l’Italia all’epoca era ancora Campione del Mondo), ma sono dettagli.
Spero solo che non diventi c.t. perché, vista la sua avversione per l’Europa (non ci si trova proprio a suo agio) la Nazionale non passa nemmeno i gironi di qualificazione per l’Europeo in Francia. Altro che uscita pietosa in Brasile!

Comunque, il piagnucoloso Antonio sta facendo piangere in queste ore i suoi affezionati tifosi, tanto delusi che minacciano di stracciare la tessera del tifoso, di cambiare squadra o di strapparsi i capelli (questo sì che farebbe stringere il cuore di Conte), perché Allegri proprio non lo vogliono. D’altronde gli juventini allegri, allegri non lo sono mai stati…

Ma Max se ne sbatte e durante la presentazione difende Andrea Pirlo (tra i due i rapporti non sono amichevolissimi. Allegri aveva relegato il Pirlone nazionale in un angolino quando allenava il Milan e così il centrocampista se n’è andato alla Juve. Ma thò, ecco chi si rivede) e promette la cosa che i tifosi bianconeri non vedono da anni luce. Indovinate?! Non è la stella cometa, non è un rigore contro e nemmeno Lapo in tuta da ginnastica… è….è…. La Champions League. Attesa come la pioggia nel deserto. Quest’anno arriverà… chissà??

Comunque, io lo ripeto… Max, chi te lo ha fatto fare… che finaccia che hai fatto, mi si spezza il cuore!

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Le vecchie europee come gli indiani di Agatha Christie: ne è caduta una al giorno

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Sono cadute una al giorno come “I dieci piccoli indiani” di Agatha Christie e tutte per mano di sudamericane o di squadre della Concacaf (la federcalcio nord-centroamericana). Sto parlando delle nazionali europee, che meste meste sono tornate a casa una dopo l’altra: Spagna, Inghilterra, Italia, Portogallo, Croazia, Russia e Bosnia, lasciando il Mondiale con mille rimpianti e tanti errori.

Le rappresentanti del vecchio continente sono rimaste in sei (un minimo storico), due le africane e otto le americane, per un Mondiale sempre più targato nuovo continente. E proprio le nuove realtà calcistiche la stanno facendo da padrone, infatti, fatta eccezione per: Brasile, Germania, Argentina, Francia, Uruguay e Olanda, le altre dieci delegazioni non sono mai arrivate a una finale. Questo potrebbe farci chiedere dov’è finito il calcio europeo (facile dare la colpa al clima) e che fine hanno fatto i suoi campioni milionari? Troppi soldi, troppo ingolfati, troppo star.

Questo Mondiale è il Mondiale delle sudamericane, è il Mondiale della riscossa e delle grandi occasioni. E per questo largo alle nuove nazionali, che anche se non faranno molta strada (alla fine in semifinale ci arriveranno le solite note), potranno dire di averci provato fino all’ultimo tiro in porta. Costa Rica, Cile, Colombia, Usa, Messico ma anche Algeria, Belgio, Grecia, Nigeria e Svizzera potranno (anzi dovranno) dar fastidio più che possono alle grandi corazzate.

Buon proseguimento di Mondiale a tutti!