Milan, dalla frutta al secondo (ma chi ci crede)

E’ inutile dirlo e ridirlo, ma il Milan secondo nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Nemmeno il tifoso più ottimista. Magari in questa posizione durerà solo per una settimana, magari per un mese o fino a maggio: non si sa. Si sa solo che a queste altezze non ci eravamo più abituali… oddio, mi stanno venendo le vertigini!

Sabato c’è Milan-Juve e sicuramente tutto verrà ridimensionato. O anche no. Ma come no? Sicuramente sì. Non facciamoci false illusioni.

Ecco, un Milan secondo è quasi incredibile come il fatto che la biografia di Mauro Icardi nessuno l’abbia riletta prima della pubblicazione. Ma l’Inter, un ufficio stampa ce l’ha?! Certo che ce l’ha. Lo so per certo, perché anni fa lo contattai per richiedere un’intervista con Marco Materazzi. Quindi mi dico: ma una sbirciatina a quelle pagine gliela potevano pure dare.

 

Comunque, biografie, Inter, Icardi… importa poco. L’importante è il secondo posto del Milan. Non accadeva da anni… un po’ come il passaggio della cometa: chissà quando ricapiterà.

Il Milan secondo è come un parcheggio in centro… quando lo vedi non credi che sia reale

Il Milan secondo è come un messaggio che aspettavi da mesi… lo guardi, lo leggi e rileggi, ma pensi che non è per te. Che è impossibile quello che hai davanti agli occhi.

Ma stiamo parlano del Milan, del Milan contemporaneo, quindi poche illusioni, molta realtà ed è meglio vivere alla giornata (di campionato).

Che maglia… (a volte è meglio giocare senza)

Questa stagione calcistica sta regalando diverse soddisfazioni in fatto di look sul campo. Non c’è che dire!

Bologna ed Empoli versione uniposca

bologna_uniposca   14501874_10209688986328993_1721376752_n

La Juve in stile animalier che fa tanto Roberto Cavalli

FBL-EUR-C1-DINAMO-JUVENTUS

Le lattine di Fanta e Sprite di Roma e Inter, io avrei puntato su un energy drink

ACF Fiorentina v AS Roma - Serie A  banega-murillo-disperati-inter-2016-750x450

Il Deportivo Palencia Balompié mette in mostra i muscoli

palencia-maglia-3

Poteva essere mio padre…

Sabato pomeriggio durante il derby Perugia-Ternana è morto un uomo.

E’ morto lì, allo stadio, mentre guardava la sua squadra del cuore… ed è stato proprio il suo cuore a tradirlo. Le due tifoserie si sono ammutolite, hanno tolto gli striscioni e il gioco si è fermato. Si cercava di capire quello che stava succedendo: sia allo stadio che dalla televisione.
L’arbitro ha fatto riprendere il gioco, ma le due squadre, hanno avuto buon senso e non hanno giocato. O meglio si sono passate il pallone per far trascorrere il tempo che rimaneva. Sarebbe stato privo di umanità giocare a calcio, mentre sugli spalti veniva praticato il massaggio cardiaco a una persona.

Non entro nel merito di come è stata gestita la cosa, se bene o se male. Di cosa andava fatto, di come la Lega di serie B ha agito facendo riprendere il gioco. Del perché i media nazionali hanno a malapena riportato la notizia: forse perché, quando gli ultrà e i giocatori si comportano umanamente e con eleganza non fanno notizia. Meglio risse e carche della polizia.

Penso solo che quell’uomo poteva essere mio padre

Perché anche lui sarebbe dovuto essere lì, in quel settore, quel pomeriggio a guardare la partita

Perché aveva la sua stessa età

Perché era un ex arbitro come lui

Perché era un tifoso del Perugia da quando era giovane

Perché era un abbonato storico

Perché è la prima cosa che ho pensato quando ho visto la scena in tivù

Perché poteva essere il padre di molti di noi

Gli orfani della Champions

Questo post lo dedico a tutti gli orfani della Champions League

A quelli che non hanno le loro squadre nel torneo internazionale e stasera si chiedono “Mo che faccio?”

A quelli che non ce le hanno mai avute e a quelli che “chissà quando torneremo a giocarla”.

A quelli che la musica “The Championssss” oramai l’ascoltano solo se si sforzano a guardare un’altra squadra.

Tutti la vogliono... ma solo uno la prende

Tutti la vogliono… ma solo uno la prende

A quelli che il martedì e mercoledì possono andare al cinema e a cena fuori tranquillamente.

A quelli che erano abituati a giocarla e ancora vivono di ricordi. A quelli che ne hanno vinte sette o hanno fatto il triplete.

A quelli per cui la Champions è durata come uno starnuto. A quelli che “quest’anno l’obiettivo è la Champions” o “quest’anno è l’anno giusto”.

A quelli che oramai le coppe le guardano solo in bacheca e a quelli che da vicino non le hanno mai viste.

A quelli che sperano di tornare a far parte delle mejo d’Europa e a quelli che in Europa non saranno mai i mejo.

A quelli che… basta che non vinca anche quest’anno una spagnola. A quelli che… basta che non la vinca la Juve.

Insomma, a tutti quelli che amano il calcio e vuoi o non vuoi un occhio alla partita glielo danno, che ci sia la loro squadra o no.

Buon Champions League a tutti!

Almeno fosse piovuto anche a Milano…

Si spazza via l'acqua come quando si rombe la lavatrice

Si spazza via l’acqua come quando si rombe la lavatrice

Tutto cambia è tutto resta uguale in casa Milan. Cambia la società, cambia l’allenatore, cambiano alcuni (pochi) giocatori… ma l’unica cosa che doveva cambiare erano i risultati. Quelli, no, tranquilli… restano uguali!  

Anche per quest’anno prevedo grandi pene e sofferenze!

Ricominciamo!

Ogni volta che si ricomincia, lo si fa sempre con i migliori propositi. Accadeva quando iniziava la scuola o l’università e accade ogni volte che inizia un nuovo anno o quando ritorna il campionato di calcio.

La speranza è sempre tanta. La speranza di vedere un buon campionato competitivo, divertente, equilibrato, regolare, avvincente e tutta una lista di aggettivi positivi.

Febbre a 90'

Le sue sono parole sante!

Ma come sarà effettivamente quest’anno calcistico?

Dominato dalla super Juve che ha creato un vero squadrone (nulla di ironico, lo penso, ahimè, davvero)

Le milanesi made in Cina arrancheranno dietro: quella nerazzurra ha più possibilità di quella rossonera

Roma e Napoli le eterne seconde/terze? (mi sa anche a ‘sto giro…)

Povero di campioni: partono ma non ne arrivano altri

Con pochi soldi e poche idee…

Con un mercato più di nomi che di fatti

Va be’ nonostante tutto si ricomincia. Ricominciano “le ansie” e le arrabbiature, gli sfottò e le urla. Si ricomincia a tifare e ad andare allo stadio. Ricominciano le domeniche (e non solo) davanti alla tivù e le serate con gli amici davanti a una partita. Tornano gli insulti a Chiellini e a Montolivo, tornano le parolacce di Buffon e commenti fuori luogo di chi non capisce il calcio. E soprattutto tornano quelli che in questo periodo pronunciano la solita e noiosa frase: “Oddio, ma che, già ricomincia il campionato?!” “Sì, domenica già ricomincia il campionato!”

Per voi, invece, che campionato sarà? Se vi sbizzarrite, potrei raccogliere tutti i vostri desideri e farci un post collettivo.

…almeno copiassero il Milan di Sacchi

Per chi è nato negli anni 80 come me, il Milan è stato sempre di Berlusconi. Del presidente – manager che ha portato la squadra sul tetto del mondo (diverse volte). Oggi, neanche a dirlo, finisce un’era per i tifosi rossoneri.
Il Milan è diventato cinese. Come i vestiti a basso costo, gli oggetti pacchiani o le scarpe sportive.

I tifosi, me in primis, sono tra “era ora! e boh, speriamo bene!“. La speranza è che non sia, per questa fantomatica cordata, solo ed esclusivamente una questione di business. Un po’ di cuore ci vuole, cavolo se ci vuole, oltre ovviamente a valanghe di soldi.

Insomma, un altro pezzo di storia del calcio italiano va all’estero. L’era berlusconiana ha portato 30 anni di campioni: da Van Basten a Baresi, da Nesta a Pirlo, da Shevchenko a Kakà, per citarne alcuni. Sono stati anni di trionfi, di coppe, scudetti e palloni d’oro.

chiampions_milan

Le coppe in bacheca

Per ricordare con la lacrima

Dalla notte del 4-0 alla Steaua Bucarest del trio olandese guidato in panchina da Arrigo Sacchi alla “vendetta” di Atene del 2007. Di fronte c’era quel Liverpool che due anni prima era stato protagonista di una rimonta impensabile, (io sul 3-0 avevo già preso la bandiera da appendere… tanto per darvi un’idea). Poi arrivò il 3-3 e la sconfitta ai rigori. Era la notte di Istanbul, una delle pagine tristi del trentennio. Un’ombra Istanbul, come la serata di Marsiglia con Galliani, altro simbolo dirigenziale dell’era berlusconiana, che scende in campo e fa uscire dal campo la squadra per il black out di un riflettore. Ombre come quelle delle ultime tre stagioni, concluse senza Europa e con tanta contestazione a società e giocatori.

Ma ci sono state anche le finali in Coppa Campioni vinte col Benfica, il Barcellona e la Juventus, le due Coppe Intercontinentali, una Coppa del Mondo per club, gli otto scudetti (tra cui uno vinto a Perugia… per me indimenticabile) e tanto altro.

Oggi inizia un nuovo capito per il Milan, o come qualcuno lo ha già ribattezzato Mi Lan. Un capito bello o brutto non si sa… ma sicuramente nuovo. In groppa al Dragone potrebbe persino tornare sul tetto del mondo. O almeno si speLa!   

Higuain-on vengono mai da soli (parola di Gintoki)

Lo sport più praticato d’estate è il calciomercato: richiede costanza, applicazione e disciplina. Bisogna svegliarsi al mattino e leggere tutto ciò che scrivono i giornali, far combaciare gli elementi in contraddizione (molti), espungere la fuffa (tanta), individuare la verità (poca). Ed essere pronti agli scossoni di mercato: come la vicenda legata a Gonzalo Higuain che sta occupando le pagine dei quotidiani sportivi e riempiendo i discorsi dei tifosi interessati.

Higuain volerà via?

Higuain volerà via?

L’antefatto

Higuain non si è esposto in prima persona, per lui ha parlato suo fratello e agente Nicolas che molti però vedono come un semplice pupazzo del calciatore. Non vogliamo sapere dove gli infili la mano. Ha detto chiaro e tondo che il giocatore non rinnoverà il contratto che lo lega al Napoli e che attende di essere ceduto. Se ciò non avverrà, lasceranno andare il contratto in scadenza e il calciatore si libererà senza che il Napoli veda un euro. A queste ultime parole Aurelio de Laurentiis ha avuto un malore. Dall’intervista con Nicolas è emerso che tra i motivi della rottura ci sia il fatto che ADL abbia definito Higuain una volta un “chiattone”. Per consolare l’orgoglio ferito, il numero nove quella volta scappò in lacrime da Anema e Cozze a svuotare una carriola di frittura di pesce.

La clausola

Il nodo della vicenda ruota intorno alla clausola di rescissione. Di che si tratta: è la cifra con la quale un calciatore può recedere unilateralmente dal contratto. In pratica se qualcuno si accorda con il giocatore e svuota un sacco di soldi sulla scrivania del presidente e si accende un sigaro con una banconota, quest’ultimo non può opporsi. Sulla clausola di Higuain, del valore di 94 milioni, si sono rincorse le ipotesi. Si diceva che fosse scaduta il 30 giugno, poi hanno detto che la data è il 31 luglio, poi che è il 31 agosto, poi secondo la Juventus sarebbe pagabile in due rate, i giornali parlano addirittura di tre rate e che sia commutabile in contropartite tecniche. Le ultime notizie dicono che Higuain si possa ottenere con un finanziamento in 48 rate a tasso zero e con in omaggio una lavatrice e un set di pentole. Sembra che la Juve stia valutando l’acquisto della lavatrice offrendo il balletto di Zaza in cambio. ADL si è sentito male.

Le reazioni

Il tifo, si sa, è sempre una cosa vissuta in modo viscerale, che è un eufemismo per dire “in maniera umorale come se gli ormoni fossero biglie di un flipper”, che è un eufemismo per dire “con schizofrenia”. E così Higuain, fino al mese scorso eroe del popolo napoletano, alla notizia della sua volontà di levare le tende ha ricevuto come augurio quello di ritrovarsi presto in stampelle. E questo era il commento diffuso prima della notizia dell’interessamento della Juventus. Non riportiamo le reazioni successive per rispetto del pubblico più impressionabile. C’è chi invece ha il cuore infranto, dopo averlo visto cantare sotto la curva, davanti alla possibilità che vesta la maglia bianconera. Come vedere l’ex ragazza con un tipo odioso e odiato. Anche se alcuni tifosi cederebbero la propria ragazza in cambio della permanenza di Higuain.

Vendere o no?

A prescindere da quello che avverrà, il pubblico partenopeo è diviso: c’è chi vorrebbe trattenerlo a tutti i costi, anche per una sola altra stagione e poi lasciarlo andare via gratis. A questa ipotesi ADL ha mandato tutti a quel paese fuggendo in motorino. C’è chi invece vorrebbe i 94 milioni tutti e subito, da reinvestire per un bomber e per rinforzare la squadra. Chi invece spera in una terza via, per ora lontana dalla realtà: rinnovo con abbassamento della clausola e Higuain che resta per altri due anni.

De Laurentiss_fugge

De Laurentiss si dà alla fugga in motorino

Alla fine cosa fa?

Quali siano le intenzioni di Higuain non si sa. Il giocatore è in vacanza, non ha parlato con nessuno e ha pure rotto con la fidanzata. Pare che l’avesse chiamato chiattone.

 

Ringrazio Gintoki per la sua analisi perfetta… dopotutto chi meglio di un napoletano può farci un quadro e un dipinto preciso della situazione

Kiraly in tuta e Pogba in ciabatte… è un Europeo poco elegante

Quest’Europeo sta regalando dei look decisamente interessanti e bizzarri. E non parlo di capelli. Iniziamo da Paul Pogba che va a pranzo in ciabatte e fa arrabbiare Deschamps: magari voleva solo far prendere aria ai suoi milionari piedini, perché arrabbiarsi tanto. A meno che l’odore non fosse proprio un’eau de toilette firmata Chanel. Ca va sans dire…

Poi, c’è Cristiano Ronaldo sempre abbronzato. Ogni volta che lo vedo è di una tonalità sempre più scura di marrone, scommetto che punti a diventare come Seedorf. Tra un paio di anni avrà quel colore di pelle, ne sono sicura.

Kiraly

Infine, come non parlare di Kiraly, il portiere dell’Ungheria. Oltre a essere il più vecchio del torneo, si presenta sempre in campo con i pantaloni della tuta. Una tuta larga anni ’90, che si metteva per fare educazione fisica a scuola o per pulire il giardino. Ovviamente, durante la partita la sporca sempre. Mi aspetto da un momento all’altro la madre che gli urla: “Ma guarda come ti sei conciato! Hai sporcato tutti i pantaloni”. Ma il suo tocco di classe, a mio avviso, è la suddetta tuta infilata dentro i calzettoni. Mi ricorda me, quando dormivo in mansarda e l’inverno era un freddo bestiale, così per non far salire i pantaloni del pigiama li bloccavo con i calzini. Con quella mise non mi sarei fatta vedere nemmeno da mia madre, figuriamoci in eurovisione. Tanta stima per Kiraly!

Video storici: Gaucci vs Matarrese (lo zozzone)

Non sarà una pagina bella di calcio – come i puristi pensano – ma è sicuramente un scontro storico tra due presidenti decisamente “passionali”. Correva l’anno 1999, dopo Perugia-Bari, all’uscita degli spogliatoi va in scena il duello Gaucci vs Matarrese a colpi di insulti e urla. A Gaucci lo devono tenere in 20 e Matarrese si rifugia nel pullman… che momenti storici!

Per chi non se lo ricordasse… buona visione! 

https://www.youtube.com/watch?v=SOY6J4UnVzU

Ora, se le squadre le comprano i cinese, litigheranno tirandosi le bacchette negli occhi…