Il mio rapporto difficile con la Nazionale

Lo ammetto: non sono una fan sfegatata della Nazionale italiana. Soprattutto dopo il 2006. Non c’è stata una squadra che mi ha convinto e fatto tifare con entusiasmo. Forse un po’ l’Italia di Prandelli nell’Europeo del 2012 con Mario Balotelli in attacco. Per il resto, poca roba.

Io sono una tifosa di calcio tutto l’anno, non solo quando gioca la Nazionale, come la maggior parte dei tifosi occasionali: una razza che odio decisamente! Come più volte ho ribadito. Inoltre se ho passato tutto l’anno a “odiare” Chiellini… non ce la faccio a farlo diventare il mio idolo solo perché indossa la maglia azzurra. Mi successe la stessa cosa nel 2002 con Del Piero.

L’Italia di Conte l’ho proprio schifata, quella di Ventura… lasciamo stare! Evitiamo di ricordare.

Quella che si accinge a giocare Euro 2020 non la sento mia. Non c’è un giocatore che stimo particolarmente. Non c’è un giocatore che la rappresenta. Un leader indiscusso pronto a trascinare la squadra, a mettersela sulle spalle – come dicono quelli bravi.

Foto ufficiale della FIGC, presa via Twitter

Non è l’Italia di Paolo Rossi

Non è l’Italia di Toto Schillaci

Non è l’Italia di Roberto Baggio

Non è l’Italia di Totti e Del Piero

E’ una squadra, secondo la mia modesta opinione di gregari… potrebbe (e me lo auguro) diventare l’Italia di Nicolò Barella o di Marco Verratti. Staremo a vedere!

Per ora è l’Italia di Roberto Mancini.

Comunque, aspetto l’inizio degli Europei con curiosità, ma non certo in trepidante attesa. Va be’ per entrare in clima, vado a ricercare nell’armadio l’unica maglia azzurra che ho. E’ di Balotelli (perdonatemi). L’ho comprata nel 2014 quando contavo molto su di lui.

Avevo scritto pure un post su questa maglia https://colpoditacco.me/2014/06/06/alcuni-giocatori-non-li-trovi-nemmeno-sulle-bancarelle/

A grande richiesta

Vi manco, eh? Avoja se vi manco… Ho ricevuto decine e decine di messaggi che invocano il mio ritorno. Vabbé, non erano decine, ma qualcuno si, per questo eccomi qua. Lo faccio per voi, come “celebri statisti” lo hanno fatto per il popolo.

Voi magari avete pensato che ho latitato nello scrivere, perché ho il cuore spezzato dal Milan e che mi sono nascosta, a piangere nella mia cameretta, dopo una campagna acquisti da Champions e una squadra da lotta salvezza? Non è assolutamente così: vi pare che mi nascondo perché il Milan ha perso tutte le partite con le prime sei squadre del campionato? Oppure perché non tira mai in porta, gioca solo in orizzontale e non entra mai in area?  Vi ricordo – per chi si fosse distratto – che stavo parlando del Milan e non del Benevento.

Io quest’estate non mi ero illusa, sappiatelo. Sono una donna razionale e pratica. E come dice sempre un mio amico: “I cavalli si vedono al traguardo“, quindi da questo Milan non mi aspettavo niente. Nemmeno ad agosto. Magari non mi aspettavo di fare ‘ste figure barbine, quello sì. Resta comunque il fatto, che sono disperata, anche per le voci extracalcistiche.

In fondo la vivo bene

Dalla Nazionale, invece mi aspettavo qualcosa di più, ma d’altronde non si può pensare di essere promossi studiando solo gli ultimi giorni. Dopo l’eliminazione chiunque ho incontrato (che conosce la mia passione calcistica) mi ha chiesto: “Angè, ma ‘st’Italia?”

‘St’Italia, che vuoi che dica, ha giocato male ed è giusto aver fatto questa fine. Mi dispiace solo per i soldi che i Mondiali fanno entrare e fanno muovere nel Paese. “Quello che non uccide, fortifica”. Come diceva il buon Tiziano Ferro.

Infine, due parole sul Perugia, la squadra della mia città, che domenica gioca il derby. Problemi all’interno della squadra, si vocifera di corna e tradimenti coniugali, l’hanno fatto precipitare in fondo alla classifica. Bene, direi.

Insomma, comincio a pensare che il calcio non fa più per me. Ricevo più sberle che carezze. E se cambiassi sport? Potrei iniziare a seguire il cricket e aprire un blog dal nome “Colpo di mazza”. Secondo me, mi diverto di più!

Ammazza che mazza

Tifosi contro (la propria squadra)

Guardando queste ultime giornate di campionato e discutendo con l’amica blogger Cippy, ho elaborato un fine quesito: Tiferesti mai contro la tua squadra se la sua sconfitta portasse anche alla perdita – di scudetto o posto goloso in classifica – della squadra che “odi” di più?

Io lo farei, magari con moderazione e se la sconfitta per la mia squadra fosse ininfluente. Ammetto che un po’ di gusto lo proverei. Non ho tifato Lazio quel famoso 5 maggio 2002, ma ammetto di aver goduto un po’ nel vedere Ronaldo disperato in panchina. Non ho proprio tifato contro, ma non avrei gioito se l’Italia di Conte avesse vinto l’Europeo…

Certo, i laziali nella gara del 2 maggio 2010 hanno decisamente esagerato: hanno tifato Inter spudoratamente e incitato la sconfitta della loro squadra, pur di far perdere lo scudetto alla Roma.

Insomma, voi lo fareste? Tifereste mai contro la vostra squadra?

Single è bello… di più se sei tifosa

Lo posso dire con certezza: essere tifose e single ha dei vantaggi notevoli. Questa condizione sentimentale può avere il suo lato positivo, sopratutto se abbinata alla passione per il calcio.

single-ma-non-troppo

Ecco quali sono i vantaggi, non del tutto scontati che ho provato sulla mia pelle

La domenica non sei costretta a uscite in comitiva, o in coppia, per scoprire l’agriturismo di turno, quello super ecologico, che fa il pane con il grano coltivano nei vasi da fiori e l’olio di primissima spremitura.

Puoi indossare la maglietta della tua squadra del cuore anche per andare a dormire, senza sembrare poco femminile o senza essere insultata perché lui tifa Inter e tu hai addosso la maglia di Maldini

Puoi guardare le partite che vuoi e quando vuoi (non è da sottovalutare)

Si evitano discussioni e litigi per il fatto che si tifano due squadre diverse e non sei costretta a subire sfottò per la sconfitta della tua squadra, quando in quel momento vorresti essere solo lasciata in pace e che lui se ne andasse via lontano con la prima fashion blogger che passa, da quanto ti urta la sua presenza

Hai tutto il divano per te e sei padrona del telecomando… non è una cosa da poco

Puoi commentare (in solitudine) le azioni di gioco senza che qualcuno ti dica di stare zitta, di smetterla o che il commento già lo fa la tivù. Ma vuoi mettere il mio?! Se mi ci metto, Pizzul non è nessuno.

Puoi ricevere i messaggi di tutti i tuoi amici maschi calciofili, che ti inviano prima, dopo e durante le partite

Se lui non è tifoso e c’è una partita in tivù o allo stadio, non devi mentire per non uscire con lui. “Ci vediamo stasera?” “Veramente c’è Mil… non mi sento tanto bene!”

Sempre, se lui non è ultrà, non passi tu per “quella che… ANCORA segue il calcio?!”

Certo, se poi trovi uno che condivide con te questa passione e molte altre passione, è come fare 13 alla schedina… ma oramai chi ci gioca più alla schedina…

Sarei un pessimo allenatore 

Ci ho pensato in questi giorni e ho capito che sarei un pessimo allenatore. Io sono miss indecisione. Cambio idea in continuazione. Sono pronta ad ammetterlo pubblicamente. Fatico a prendere decisioni: sia banali, che importanti.
Per questo penso che, se dovessi decidere la formazione da mandare in campo ogni domenica ci metterei anni. Oppure farei giocare sempre gli stessi, così da non dover pensarci molto.

Quale metto delle due?

Quale metto delle due?

In questi giorni ho dovuto arredare la mia casa e ho cambiato idea e mobili non vi dico quante volte. Chi mi sta intorno, so per certo che non ne può più.

  • Ho comprato un mobile e cambiato prima che arrivasse.
  • Ho sbagliato le misure del divano, che ho dovuto cambiare, ma prima di sceglierne un altro non vi dico quanto ci ho messo.
  • Ho mandato indietro una lampada rovinata  (questa non era colpa mia).
  • Ho fatto spostare un lampadario che non andava bene dov’era.
  • Ci ho messo mesi per scegliere un mobile per il salotto: doveva avere una certa altezza e delle precise caratteristiche. Alla fine l’ho trovato.
  • Volevo cambiare il colore della cucina, ma quando l’ho chiesto al negozio, l’ordine era già partito. Quindi è rimasta del colore iniziale.
  • Ho girato due negozi per scegliere le tazzine da caffè. Oh, non me ne piaceva una.

Ecco, diciamo che ho dato il meglio di me, dimostrando a chi mi sta intorno che sono un’eterna indecisa.

Insomma, non potrei mai fare l’allenatore. Pensate al momento dei campi. “Chi cambio?”, “Ma se poi lo cambio, con chi lo cambio?”, “Quando lo cambio, ora o dopo?”. Manderei la squadra in tilt e il mio secondo andrebbe fuori di testa. Basta, non voglio prendere più decisioni. Anche perché, le ultime che ho preso, non sono state delle migliori. Ancora me ne pento.

Dialoghi sull’economia mondiale (la vendita del Milan)

-Ma poi, il Milan chi lo compra?

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Lui è Jack fondatore di Alibaba

-Ma!

-Io avevo capito un imprenditore cinese.

-Ma!

-Sì, dai, quello di Alibaba!

-Ma!

-Se lo compra lui, vedrai che super acquisti che si fanno! 

-Vediamo quello che farà, Ma!

– Non ti sento convinto!

– Di ladrone al Milan ne bastava uno, ora ne arrivano 40!

-Comunque si chiama Jack Ma il presunto compratore è il fondatore di Alibaba

-Te lo sto dicendo da un’ora! 

-Ah!

-Ma!

 

Ok, sono arrivate le smentite e sento odore di bufala anche a ‘sto giro, ma il dialogo scemotto mi piaceva e quindi l’ho scritto ugualmente. Magari ne viene fuori una discreta discussione, non sul dialogo in se, ma sulla vicenda “vendita Milan”.

Per chi lo stadio di Berlino lo vedrà solo in foto…

stadio_berlino

per chi non riuscisse a vederlo, questo è l’Olympiastadion di Berlino dove si giocherà la finale di Champions League. Io ci sono stata nel 2011, non da tifosa ma da semplice visitatrice. Il Barcellona lo vedrà sicuramente, chissà chi sarà l’altra squadra che potrà varcare il cancello? Sarà un’italiana o una spagnola? Ci torneranno Buffon e Pirlo o arriveranno Ronaldo e Bale? Tra poche ore lo sapremo… tic tac, tic tac…

Qui l’Italia nel 2006 ha alzato la Coppa del Mondo… magari è di buon auspicio e solo le italiane possono alzare le coppe in questo stadio… oppure sarà una spagnola!

Ok, non ho resistito… è più forte di me!  

Ladycalcio… sfida la roccaforte maschile per eccellenza

Ladycalcio è decisamente una signora del calcio, ma nel modo più tosto del termine. E’ una donna che parla di calcio nel suo blog “Calcio e Parole” (calcioparole.wordpress.com) e lo fa con competenza, professionalità, senza censura e soprattutto senza farsi intimidire da questo mondo prettamente maschile. Magari non per molto. Parlare con lei è stato illuminante e per questo condivido con voi la nostra chiacchierata calcistica.

Gravatar Ladycalcio

Prima domanda: cos’è per te il calcio?
Un gioco esaltante che regala emozioni.

Quando hai iniziato a seguirlo e perché?
Da piccola, “contagiata” dal tifo di mio padre…

Perché l’idea di parlare di calcio in un blog?
“Calcio e Parole” è figlio di una clamorosa censura.  Accadde nel 2007, all’epoca in cui collaboravo come opinionista al Sito Ufficiale dell’ex-calciatore Fulvio Collovati. Curavo una rubrica che si chiamava “MediaCalcio”, in cui commentavo e criticavo l’operato dei mass media. Prima della finale di Champions League di Atene fra Milan e Liverpool pubblicai una scomodissima analisi tecnica sullo scadimento del torneo e sull’inesorabile declino del Milan, che a posteriori soprannominai “pezzo profetico”. In quell’articolo, neanche avessi avuto la sfera di cristallo, predissi una vittoria rossonera non esattamente esaltante, frutto di una “situazione controversa sul campo o dell’ennesimo “colpo gobbo del destino” a vantaggio del Milan. Vinse appunto il Milan grazie a un goal di braccio di quel fenomeno di Superpippo Inzaghi, che commentai in un durissimo articolo controcorrente in antitesi ai toni trionfalistici dei nostri mass media, che avevano visto un Milan stellare. Continua a leggere

Quando il calcio ti entra nella pelle…

Si parla tanto dei tatuaggi dei calciatori… ma quelli dei tifosi non sono da meno. Ok, a me piace molto l’uomo tatuato, ma certo c’è un limite a tutto…

Non c’è che dire, questi il calcio ce l’hanno sotto pelle! E resterà per sempre con loro. In fondo nella vita si può cambiare tutto: amici, amore,  lavoro, casa, fede religiosa e fede politica… ma la squadra di calcio è per sempre! Quella non si cambia mai. Loro lo hanno preso alla lettera…

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