Francia-Germania, il derby della Grande Guerra

 

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Oggi è il 4 luglio. In Usa fanno i picnic e guardano i fuochi d’artificio. In Italia ci tocca guardare Francia-Germania, il derby della Grande guerra. Le due storiche nemiche del calcio italico si giocano il passaggio in semifinale. E l’Italia sta solo a guardare.
Sulla carta, sembra la partita più equilibrata rispetto alle altre, ma da italiana non so veramente chi tifare. Vorrei una dispensa speciale da parte di Blatter per farle perdere entrambe… Non si può?!
Infatti, il pensiero che una delle due possa andare in semifinale mi crea subito la nausea, abbinata a dei forti crampi allo stomaco, se penso che la Germania possa vincere la quarta coppa (la Fifa dovrebbe mettere per iscritto che i tedeschi non possono vincere il quarto titolo se prima l’Italia non vince il quinto) e la Francia la seconda. Dalle mie parti si dice: è come scegliere tra un colpo e una paralisi (carino eh?).

Comunque, quello che mi consola e mi fa ben sperare per il loro fallimento è che, la Francia è sì velenosa ma non proprio imbattibile, mentre la Germania è forte fino alle semifinali, poi si scioglie come neve al sole (basta solo ricordare gli ultimi Europei o le due edizioni passate dei Mondiali). Chissà che gli prende ai tedeschi?
Il derby europeo giocato in terra straniera mette a confronto due nazionali decisamente in forma che giocheranno in modo talmente serrato da finire ai rigori. La Francia costruirà la sua linea Maginot e bloccherà l’avanzata tedesca, mentre quest’ultimi tenteranno uno sfondamento che però porterà a poco… già mi sembra di vederli!

C’è una cosa che gli invidio però: il loro essere multietnici. Noi ancora siamo lontani anni luce, infatti, si parla di italianità vera o presunta, di neri, bianchi, oriundi e come diceva Toto Cutugno (e dico Toto Cutugno) di italiani veri…

In queste ore il mio dubbio è scegliere tra il croissant o il krapfen? La Peugeot o la BMW? Chanel o Hugo Boss? Benzema o Muller? Eeh sì, questi sono dei veri dubbi esistenziali…! Sapete che faccio: le gufo entrambe… voglio solo una valanga di gol.

Voi invece chi volete che perda…?

Trova l’intruso…

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Finiti gli ottavi si passa ai quarti (non ai settimi come qualcuno ha avuto il coraggio di dire. Mah!), che si giocheranno il 4 e il 5 luglio.

Guardando le squadre che hanno passato il turno, mi viene in mente una domanda: ma la Costa Rica che c’entra?! Potremmo giocare a “Trova l’intruso”: Brasile, Argentina, Francia, Olanda, Germania, Belgio, Colombia e… Costa Rica. È forse lei l’intrusa… forse!
Il piccolo stato dell’America centrale è decisamente la rivelazione di questo Mondiale (oops ho fatto anche la rima) ed è la squadra, siamo onesti, che non ti aspetti di vedere in un quarto di finale.
Sicuramente si sono meritati questo traguardo, ma possiamo dire che la sua presenza un po’ stona o, quanto meno, fa sorridere. La Cenerentola che diventa principessa dopo aver superato le avversarie cattive (Inghilterra, Italia, Uruguay e Grecia) ed ora spera nel miracolo finale per sconfiggere i pericolosi orange. Ce la farà?

C’è chi schiera squadre di campioni e chi degli sconosciuti, che aspettano il Mondiale, non tanto per vincerlo, ma solo per mettersi in mostra agli occhi del mondo calcistico.  Be’ questo obiettivo la Costa Rica lo ha raggiunto di certo…

 

Donne, alcune volte è meglio stare zitte…

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Spero vivamente che non esistano donne del genere. Non tanto per le domande sul calcio: quelle ci possono anche stare, non tutte lo guardano e lo conoscono. Ma ci sono domande e domande…

Curiosando qua e là mi sono imbattuta nella pagina facebook della Gialappa’s, qui ho trovato una serie di domande che le donne hanno fatto ai loro fidanzati o figli durante le partite del Mondiale. Non ci posso credere. Alcune sono decisamente agghiaccianti per la stupidità che raccontano, quindi spero che siano finte… Mi rifiuto di pensare che esitano donne così…

Eccone alcune:

– vedendo il cartello luminoso che segna chi esce e chi entra, mi chiede: “Ma che ore sono in Brasile?”.

– mia mamma vedendo i giocatori con la maglietta azzurra mi ha detto: “Non ti ho mai visto così tranquillo durante una partita dell’Italia” (era la Grecia).

– la mia ragazze vedendo l’arbitro con la bomboletta: “Ma quanti soldi hanno speso per i mondiali? All’arbitro tocca fino ripassare le righe del campo!”.

– la mia ragazza mi ha chiesto: “Ma perché giocano tutte queste partite, non potrebbero fare direttamente la finale?”.

e infine la chicca:

– “Ma quello vestito in modo diverso (l’arbitro) può decidere quando vuole di giocare per una delle due squadre?

NON HO PAROLE

Le vecchie europee come gli indiani di Agatha Christie: ne è caduta una al giorno

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Sono cadute una al giorno come “I dieci piccoli indiani” di Agatha Christie e tutte per mano di sudamericane o di squadre della Concacaf (la federcalcio nord-centroamericana). Sto parlando delle nazionali europee, che meste meste sono tornate a casa una dopo l’altra: Spagna, Inghilterra, Italia, Portogallo, Croazia, Russia e Bosnia, lasciando il Mondiale con mille rimpianti e tanti errori.

Le rappresentanti del vecchio continente sono rimaste in sei (un minimo storico), due le africane e otto le americane, per un Mondiale sempre più targato nuovo continente. E proprio le nuove realtà calcistiche la stanno facendo da padrone, infatti, fatta eccezione per: Brasile, Germania, Argentina, Francia, Uruguay e Olanda, le altre dieci delegazioni non sono mai arrivate a una finale. Questo potrebbe farci chiedere dov’è finito il calcio europeo (facile dare la colpa al clima) e che fine hanno fatto i suoi campioni milionari? Troppi soldi, troppo ingolfati, troppo star.

Questo Mondiale è il Mondiale delle sudamericane, è il Mondiale della riscossa e delle grandi occasioni. E per questo largo alle nuove nazionali, che anche se non faranno molta strada (alla fine in semifinale ci arriveranno le solite note), potranno dire di averci provato fino all’ultimo tiro in porta. Costa Rica, Cile, Colombia, Usa, Messico ma anche Algeria, Belgio, Grecia, Nigeria e Svizzera potranno (anzi dovranno) dar fastidio più che possono alle grandi corazzate.

Buon proseguimento di Mondiale a tutti!

È tutta colpa dell’uomo nero…

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Quindi se ho ben capito l’Italia è uscita dal Mondiale per colpa di Mario Balotelli? Aah ok. Pensavo fosse uscita per non aver giocato a calcio, per dei cambi sbagliati dall’allenatore, per una difesa decisamente inaffidabile, per un centrocampo che sulla carta era discreto, ma che si è rivelato non all’altezza delle aspettative, e sì, anche per colpa di un attacco che non ha segnato. E l’attacco era in effetti Balotelli. Ma è facile trovare un capro espiatorio, quando il declino è stato di tutti. Il bello è che Balotelli si sa com’è fatto, prendere o lasciare (non per questo lo giustifico) e fondare tutto l’attacco dell’Italia sulle sue spalle era troppo rischioso. Un rischio andato male. È spocchioso, fa spesso stronzate, ma è solo un giocatore… non è il salvatore della patria. In alcuni momenti è indifendibile, ma quest’attacco mediatico fatto dei suoi compagni è a dir poco osceno e vergognoso.
Ho trovato decisamente agghiaccianti (per citare Antonio Conte) e fuori luogo le parole dette dal capitano Buffon e da De Rossi. Due che in fatto di comportamenti sgradevoli dovrebbero solo stare zitti. Forse in pochi ricordano che Balo ci ha portato di peso (letteralmente) in finale nell’Europeo del 2012. Ma si sa, i tifosi dell’ultim’ora hanno la memoria corta e per questo voglio ricordare qualche piccola intemperanza giovanile dei “senatori” azzurri (non quelli di Forza Italia, sia ben chiaro).

Buffon ha perso un’altra occasione per stare zitto. Il custode della porta nazionale, il San Pietro dell’Italia calcistica, che era mal posizionato sul gol preso contro il Costa Rica (ma ci può stare), addossa tutta la colpa del fallimento ai giovani e in particolare a Balotelli. Ci mancava solo che dicesse: “Maestra è stata colpa sua… io sono sempre bravo”. Sempre, sempre no Gigi… eehhh
Vorrei solo ricordare il suo “boia chi molla” e “l’88” scritto sulla maglia del Parma, il saluto romano, il gol fantasma di Muntari e le scommesse. Mi fermo qui perché non vorrei scrivere un post troppo lungo (la gente poi non li legge). Un vero capitano i panni sporchi li lava in casa (o meglio nello spogliatoio) non ai microfoni di Sky. Anche perché poi la gente italiota con chi se la prende, scadendo anche sul razzismo e qualunquismo becero, con l’uomo nero?! Complimenti capitano!

E che dire di Daniele De Rossi: nel Mondiale 2006 dà una gomitata a un giocatore statunitense è viene squalificato per 4 giornate. Ma la sua assenza in quella Nazionale (con a centrocampo Gattuso, Camoranesi, Pirlo, Del Piero e Totti) si è sentita come quella delle nacchere in un’orchestra sinfonica. Senza poi ricordare le varie gomitate e fallacci fatti da lui nel corso della carriera: il giallo e il rosso (diretto) sono i suoi colori preferiti e non solo per la sua fede romanista. Comunque, hai ragione Daniele, le figurine non servono, ma anche un pugile in un campo di calcio è fuori luogo.

Per Giorgio Chiellini ci vorrebbe un post a parte. Alza il gomito più di un alcolista russo, tira capelli, dà pugni. Insomma, ha un repertorio di prima scelta. E come nella migliore legge del contrappasso (lui che se Prandelli avesse rispettato il codice etico non sarebbe dovuto nemmeno andare in Brasile) subisce il morso di Suarez. La mia preoccupazione è che ora Chiellini possa aggiungere anche questa specialità ai suoi modi “galanti” per fermare un avversario. Perché non ci ho pensato anch’io…!? Pare abbia detto…

E poi Andrea Pirlo, il faro della Nazionale, il genio indiscusso del centrocampo. Se ci avessero messo una lucciola nel centrocampo dell’Italia ci sarebbe stata più luce. Ma l’Italia lo esalta sempre e lui si è già rimangiato la parola sul voler o meno lasciare la Nazionale: “Se il nuovo c.t. lo riterrà opportuno resterò a disposizione”. Non c’è che dire, è un vero senatore italiano: non ce verso di schiodarli dal loro posto.

I senatori hanno mandato a casa pure Prandelli e sono tornati in patria con la loro bella faccia dispiaciuta, ma incolpevoli di tutto. E io che pensavo che il calcio fosse un gioco di squadra… invece in questo caso non si è vinto per colpa di Balotelli?!     

Che pena “senatori” … Dai, che ora vi aspettano delle vacanze da sssognooo con le vostre belle (alcuni ne hanno anche due).

 

 

Italia a (B)randelli

italia

L’Italia esce dal Mondiale, e lo fa, perché non ha fatto nulla per restarci. Partita inguardabile con il\la (fate voi) Costa Rica e partita penosa contro l’Uruguay. In due gare, nemmeno un gol (magari!) , anzi, nemmeno un tiro in porta. La colpa di questo è di tutti, nessuno va salvato e nessuno va messo in croce.

Tutti (in troppi) puntavano su Mario Balotelli, che non è stato affidabile e che si è rivelato ancora una volta sopravvalutato (e io sono dalla sua parte, ma il fatto è evidente a tutti), Prandelli ha cambiato modulo di gioco per ogni partita, della serie le provo tutte prima o poi ne azzecco una. Il 3-5-2 di ieri (che diventava un 5-3-2) è stato l’emblema del Mondiale: un catenaccio per puntare allo 0-0 (guai provare a vincere), che poteva anche starci, ma i cambi fatti sono stati completamente sbagliati.

Ok, voi togliere Balotelli perché ammonito e nervoso, va bene, ma sostituiscilo con un’altra punta: con Cerci (che si trova alla perfezione con Immobile) o con Insigne (tutti inneggiavano al trio Insigne, Immobile, Verratti. Era l’occasione giusta). Perché togliere Balo per mettere Parolo?! E se non bastasse togliere dopo pochi minuti Immobile per mettere Cassano?! Al 70′ , quando ancora mancano 20 minuti alla fine della partita… Ecco, qui ho pensato seriamente o che Prandelli avesse preso un’insolazione o che avesse prenotato per i primi di luglio una vacanza con la compagna. Questi cambi sono stati (per me) inspiegabili. Su tutti quello di Cassano, il giocatore più sopravvalutato della storia del calcio italiano. Lo chiamano il talento di Bari vecchia, perché solo lì, tra i vicoli di Bari è un talento.
Io (ma sono solo una semplice spettatrice) non lo avrei nemmeno portato in Brasile, figuriamoci mandarlo in campo in una partita del genere. Va bene chiudersi, ma il ct lo ha fatto troppo presto: una punta per tenere alta la squadra doveva lasciarla. Come ha scritto Andrea Scanzi  “E’ colpa di Prandelli, che ha indovinato l’unico cambio dei Mondiali quando ha sostituito se stesso…”. Decisamente d’accordo con lui. Prandelli ha sbagliato formazioni e cambi. Ma non voglio nemmeno giustificare i giocatori: alcuni inguardabili, altri fuori ruolo e altri troppo spaesati. Serve una rimpastata generale!

Poi i commenti sull’arbitraggio, sulla Nazionale specchio dell’Italia e retoriche del genere, le lascio alle chiacchiere da bar o da parrucchiera (con tutto il rispetto). Ora serve un nuovo allenatore e si deve ripartire: l’Europeo è vicino! (almeno in quel caso non si darà la colpa al caldo).

…E ora fuori le unghie

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L’Italia si gioca il passaggio agli ottavi contro l’Uruguay… per questo è ora di tirare fuori le unghie. E mi limito a dire unghie!

 

Ma chi è quello?! Le rivelazioni (sexy) del Mondiale

Basta con Cristiano Ronaldo, Boateng, Marchisio e tutti i belloni visti e rivisti. Oggi largo ai belli e poco conosciuti (almeno per me), che ho notato e subito segnato, mentre guardavo questi Mondiali. Oooh che volete, il gioco e gli schemi a volte passano in secondo piano! E le vere rivelazione del Mondiale possono essere altre…
Sicuramente, me ne sarà sfuggito qualcuno (quindi aspetto da voi qualche suggerimento), ma questi che andrò a elencarvi potrebbero rendere le prossime partite un po’ più piacevoli. Non vuoi guardare la partita…?! Be’ guarda loro!

Il premio: MA CHI E’ QUELLO…? Va a:

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Mats Hummels, tedesco 25 anni gioca nel Borussia Dortmund

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Panagiotis Kone, greco, 26 anni, gioca nel Bologna

 

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Yann Sommer, svizzero, 25 anni, gioca nel Borussia Mönchengladbach

 

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Olivier Giroud, francese, 28 anni, gioca nell’Arsenal

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Carlos Bocanegra, americano, 35 anni, gioca nel Chivas USA

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Antonio Candreva, italiano, 27 anni, gioca nella Lazio

 

 

 

 

 

 

 

 

Undici polli lessi

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Non c’è altro da aggiungere. Tutti colpevoli… nessuno si salva! 

Buffon esce male sul gol e non l’ho visto sicuro come in altre occasioni. Chiellini ha fatto quasi rimpiangere Paletta (e questo la dice lunga). Il centrocampo che con l’Inghilterra aveva fatto scintille, era lento e ingabbiato: nemmeno il cambio Motta – Cassano è servito a molto. E l’attacco? Balotelli troppo solo e troppo sprecone. Ora martedì c’è l’esame Uruguay!

 

L’Italia la guardo in intimità…

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Non capisco proprio quelli che vanno a vedere le partite dell’Italia in piazza, nei pub o nei ristoranti. MA PERCHÉ?!
Secondo me, sono i posti più scomodi per vedere una partita. Gente che urla per ogni azione, che commenta inutilmente, gente che si alza, si sposta e ti impedisce di vedere come si deve. Donne, uomini e bambini che ti distraggono con domande, alle quali un vero appassionato di calcio potrebbe rispondere con dei veri e propri insulti. E farebbe pure bene…
A meno che, uno non ha la tivù a casa o non ha uno straccio di amico che lo inviti, mi chiedo perché si devono vedere le partite con un’orda di gente sconosciuta. Forse per ricreare l’atmosfera da stadio?! Ma noooo. Non è assolutamente la stessa cosa.

Per me la visione perfetta di una partita, che sia la Nazionale o una squadra di club , è in casa e con poche persone intorno. Anche i gruppi di visione formati da amici, in più non particolarmente amanti del calcio, non è che li ami molto. Oggi l’Italia gioca la sua seconda partita del Mondiale e io, seguendo la mia tradizione, la vedrò a casa e con poca gente (come ho fatto con la prima). Pochi ma buoni! Per le rimpatriate c’è tempo dopo: dopo le 20.

E voi come guardate di solito le partite di calcio?