Non credo alle mie orecchie…

Ci sono domande che nella vita non credevi mai di dover sentire… ci sono domande che ti lasciano a bocca aperta… ci sono domande che ti fanno salire più urto di una zanzara di notte.

Queste sono quelle che ho scelto dal mio campionario… ovviamente si riferiscono al calcio:

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– “Quali sono i nostri?” Ma che vuol dire “i nostri”? Questa è una domanda che non sopporto… ma poi i nostri di chi? Casomai i miei: fino a due secondi fa non sapevi nemmeno il colore delle maglie…

–  “Ma quel è Messi?”. Ok, non dico di riconoscere Padoin o Palladino… ma almeno Messi? Che diamine… vuol dire che non apri un giornale dal 1995.

– “Ma perché gli basta il pareggio? Col pareggio chi passa il turno?” Le spiegazioni sulle regole di gioco durante una partita, soprattutto se la partita è nel vivo e se le spiegazioni richiedono più di un monosillabo, dovrebbero essere vietate con un decreto legge. Ora propongo un bonus a Renzi.

– “Oggi a pranzo parlavano di Marchisio… ma chi è?” Cioè, nemmeno Marchisio? Non dico di conoscerlo per le doti calcistiche, ma almeno per quelle fisiche – e non intendo corsa, stop di petto e tiro – ma occhi, culo e bocca.

– Ma la domanda migliore, che resterà nella storia e che non dimenticherò mai è: “Ma perché lo chiamano Zlatan?”, (riferito a Ibrahimovic), “Perché è il suo nome”, “Ah, pensavo fosse un soprannome!”.

Sarei curiosa di sapere se anche a voi hanno mai rivolto domande così… non solo riferite al calcio!

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Il burqa juventino… per pagare pegno

Ho visto Juve-Borussia in casa del nemico, rischiando la vita se il risultato non fosse stato positivo. È andata bene, via! Anche se ho dovuto pagare pegno per la mia invasione (vedi foto). Stamattina mi sono svegliata con delle bolle e uno strano prurito: è sicuramente la reazione allergica alla bandiera.

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Sono dovuta arrivare presto a casa dello juventinissimo: “Se arrivi dopo le 20-30 non ti apro!”, queste le sue minacce. Così ho spaccato il secondo.
Ci siamo seduti davanti alla tivù: io sul divano e lui in terra, perché secondo una sua scaramanzia la Champions la guarda così, mentre per il campionato si siede sul divano. I tifosi sono proprio strani! (ma questo lo so).

C’è un amico di mio padre, anche lui juventino, che una sera mangiava e guardava la partita. Finita la cena ha sparecchiato e la Juve ha iniziato a perdere… beh, sapete cosa ha fatto? Ha riapparecchiato la tavola!

Vabbe’ torniamo a ieri sera. Abbiamo guardato la partita quasi in silenzio, a parte qualche mio commento sui primi piani di Hummels e qualche sua parolaccia al limite dell’approvazione cristiana.
Io mi sono gustata la gara, perché quando un incontro ti interessa relativamente lo guardi rilassato. Quindi ho potuto apprezzare la partita, che non è stata affatto brutta, i tre gol, lo scivolone di Chiellini (una pura goduria!), l’eleganza di Mets, una birra e il cane che mi si strusciava addosso.
Lui invece ha imprecato contro Vidal, Evra e Marchisio, ma soprattutto non è stato soddisfatto del risultato: “Si doveva fare il terzo gol. Così non va bene, a Dortmund gli basta vincere 1-0”.

Ok, per me alla fine è andata bene: sono uscita incolume da quella casa… a parte il burqa bianconero! Ovviamente!

Buona la prima!

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L’Italia con una signora partita batte l’Inghilterra 2 a 1. Una nazionale che non ti aspetti: superiore agli inglesi a centrocampo con Pirlo, De Rossi, Marchisio e Verratti su tutti. Darmian e Sirigu le due sorprese che incoraggiano il gruppo e un Balo in gol. L’unica pecca, la difesa un po’ troppo ballerina. Paletta non certo al meglio e troppo sbrigativo nel regalare calci d’angolo agli inglesi.

Ora venerdì c’è la Costa Rica.

Io, in Brasile ci porterei loro…

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È iniziata con le prime convocazioni di Prandelli la moda di “voglio essere allenatore per un giorno”. Fino alla fine del Mondiale tutti, e dico tutti, anche quelli che non distinguono Rossi da De Rossi, diranno la loro sui convocati, su come schierarli e su come sostituirli.
Io non voglio essere da meno e per questo ho deciso di fare le mie convocazioni: chi porterei con me in Brasile?! (voglio precisare che mi sono limitata ai calciatori che giocano in Italia).

Il primo che mi è venuto in mente, tra l’altro escluso dal ct, è stato Osvaldo. Con le sue origini latinoamericane e la sua prestanza fisica (e dico prestanza fisica) sono sicura che non ci si annoia. Il ragazzo sa come divertirsi!

Approvo la scelta di Antonio Candreva e Claudio Marchisio, ma per la porta mi sarei buttata su Daniele Padelli (l’occhio azzurro in Brasile fa scintille, ne sono sicura).

Porterei volentieri anche Andrea Poli, la faccina da bravo ragazzo mi è sempre piaciuta, e Domenico Criscito solo per come ha esternato la sua delusione su Twitter per la mancata convocazione: “Ci sono rimasto più di merda adesso che due anni fa all’Europeo”. Domenico, ti ci porto io in Brasile! Andiamo anche a farci la foto sotto il Cristo Redentore…

Infine, Stephan El Shaarawy, oltre al fatto che mi è molto simpatico, porterebbe la merenda per tutti… sulla spiaggia di Copacabana a mangiare i Ringo… che c’è di meglio!

Infine, farei diventare italiani LIorente e Higuain per imparare lo spagnolo e per sfoggiare una volta tanto due oriundi come si deve, Rami, che in costume fa la sua bellafigura, e Kone utile per ammazzare il tempo in spiaggia: contare tutti i 50 tatuaggi richiede diverse ore d’impegno (che fatica!)

Ecco, voglio specificare che le scelte non si sono basate prettamente sulla bravura calcistica: in fondo ho detto con chi sarei andata IO in Brasile… mica chi avrei fatto giocare al Mondiale…!

Voi invece con chi andreste in Brasile!?

 

 

 

Alla carica dei 100 e (1)

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Dopo la vittoria di ieri contro il Sassuolo, la Juventus è lanciata a quota 100 e (1). In teoria anche 102. Insomma, alla carica dei 100…

Comunque, accostarli ai cuccioli dalmata mi è sembrato quasi automatico. Non trovate che siano uguali?! Entrambi vestono bianconero, spesso piagnucolano e non è che piacciano proprio a tutti. I dalmata, diciamo la verità, sono bellini in tivù e da cuccioli, ma quando crescono diventano dei banali cani con le macchie. Così come alcuni giocatori della Juve che, se non giocassero in questa squadra, sarebbero, non dico dei cani, ma dei banali giocatori. Non voglio fare nomi, ma li faccio… Bonucci, Marchisio, Ogbonna, Peluso, Isla. I primi che mi sono venuti in mente… magari ce ne sono anche altri.

Come i dalmata Disney, chissà se anche loro arriveranno a 100 e (1)? O perderanno qualche pezzo (punto) per strada… magari contro la Roma?! Comunque… tutti alla carica cuccioli!