Un tranquillo weekend di paura

Ci sono weekend che dovrebbero essere dormiti per intero. Quello appena trascorso poteva essere uno di quelli!

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Tutto è iniziato venerdì con l’influenza: febbre, mal di gola, voce bassa e rauca, in un mix perfetto tra una linea erotica e un trans sudamericano, e tosse. Tanta tosse, così tanta che mi fanno male gli addominali. C’è da dire che per la prova costume è un vero toccasana! Altri due giorni e avrò addominali scolpiti coma la Canalis.

Ma i mali non erano ancora finiti. Sabato è arrivato il freddo, non sto parlando di Vinicio Marchioni (chiedo scusa per la battuta), ma del fatto che qui da me è piovuto tanto e nelle montagne ha fatto persino la neve. Più che il 24 aprile sembrava il 24 dicembre. O meglio, il 24 dicembre è stato decisamente più caldo, quantomeno non pioveva.

La discesa agli inferi è proseguita ieri con la vittoria del quinto scudetto della Juventus e la misera figura del Milan a Verona. Gira che ti rigira hanno rivinto loro, non c’è stato nessuno in grado di impedirlo: Roma, Napoli, Inter… dicono, dicono, ma non hanno fatto niente. A parole è facile, servivano i fatti… cavolo!

Un epilogo perfetto, per questo tranquillo weekend di paura!

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Ecco, per pareggiare i conti, il prossimo fine settimana lo dovrei trascorrere in una vasca idromassaggio in un attico a New York con un figo con gli occhi verdi… mi sto organizzando!

Lo scudetto non ha una sola amante

Va bene, lo ammetto, è un campionato divertente. Un campionato che non mi aspettavo. Un campionato che non ha un risultato già scritto, come lo erano stati quelli degli ultimi anni con una squadra che dominava e con le altre che tentavano – inutilmente – di tenere il passo.

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Quest’anno lo scudetto non ha una sola amante, non ha una preferita: sono in tante a lottare per conquistarlo, a cercare di sedurlo per portarselo a casa. Quest’anno, per arrivare all’ambito premio si dovrà faticare, sudare e mettere a tappeto le avversarie… come in un vero e proprio corteggiamento.

Il risultato è imprevedibile, per ora. L’Inter potrebbe sembrare la favorita, stando all’attuale classifica, ma Napoli e Fiorentina non mollano e sono decisamente in forma. La Roma sembra più lontana, ma è a solo tre lunghezze dalla vetta, poi c’è il Sassuolo che resiste – ma non lo farà a lungo – e la Juve che piano piano avanza. Milan e Lazio le vedo senza speranza. Potrebbe trattarsi di un menage à trois, ma non è detto…

Insomma, lo scudetto, da vero figaccione, ha tante pretendenti che vogliono conquistarloma poi alla fine chi se lo piglierà?  

Io festeggio così lo scudetto della Juve…

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Vorrei condividere con voi un minuto di silenzio per il 31esimo… oops 33esimo, scudetto della Juventus. Ma poi, ancora non ho ben capito: sono 31 o 33?
Gli scudetti della Juve sono un po’ come i dati delle manifestazioni, la questura dà un numero, gli organizzatori un altro. Non si sa mai bene di preciso quanti sono. Fatto sta che oggi il mio blog è a lutto… e non c’è nulla che potrebbe consolarmi. 

Che poi vorrei ricordare a voi tifosi, che a 33… qualcuno (che faceva pure miracoli) non ha fatto una bella fine…quindi magari è meglio che siano 31!

Ora lasciatemi sola col mio dolore calcistico! 

I tanti volti del mercoledì di campionato…

Io e le mie 3P: partita, pigiama e poltrona

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Le mie amiche… che odiano il calcio

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I tifosi si caricano per la serata

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I tifosi della Juventus (pronti per i festeggiamenti)

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 Tifosi della Fiorentina (armati fino ai denti per non far festeggiare i bianconeri)

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Tifosi del Milan (la scelta dell’attore orientale non è a caso)

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 Mia sorella

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Chiacchiere da bar: la Juve può sognare il Triplete?

La mia è solo una provocazione, una chiacchiera da bar pomeridiana, una domanda che giro a chi mi legge. Visto che oggi un po’ tutti ne parlano… La Juventus può fare il Triplete? (vincere scudetto, Coppa Italia e Champions League). Chi ci crede…?

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Il Triplete forse no: in Champions onestamente la vedo dura, ma un doppio titolo se lo può facilmente portare a casa. Maledizione! (puro commento personale, non troppo professionale. Chiedo scusa).
Uno è praticamente già suo (lo scudetto) e un’altro ha buone chance di vincerlo (la Coppa Italia).

Sarei però curiosa di sentire che ne pensano gli juventini e non solo… del sogno Triplete bianconero… E’ solo pura fantascienza? Ovviamente sì…!

 

*Considerazione personale: sono contenta per Max Allegri, ma molto meno per quelli che lo hanno accolto a luglio con fischi e insulti, rimpiangendo Antonio Conte, al quale io non farei allenare nemmeno una squadra di pulcini. Per pulcini non intendo i bambini, ma gli animali da cortile.

La Roma si è sgonfiata come il soufflé

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Roma, ma che fine hai fatto?! Dovevi vincere, vincere e vincere e invece… sei fuori dalla Champions League, fuori dalla Coppa Italia e per lo scudetto in serie difficoltà. Anzi, occhio che il Napoli è lì, proprio alle tue spalle a soli quattro punti. E se non stai attenta ti giochi anche il secondo posto.

La Roma si è sgonfiata in questi mesi come un soufflé quando lo tiri troppo presto fuori dal formo. Così, ammosciata all’improvviso!

Si può dare la colpa agli infortuni (Strootman, Castan, Balzaretti, De Rossi e Iturbe), alle assenze per la Coppa D’Africa (Gervinho), al mercato non proprio mirato (Destro per Ibarbo… bha!) o ai troppi errori durante le partite. Forse è tutto un insieme, ma quello che mi salta all’occhio da spettatrice, è che la Roma è spesso saccente. Continua a leggere

Juve, tre stelle come gli hotel di media categoria

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Tre stelle sì, tre stelle no. C’è chi le vuole sulla maglia, c’è chi come Andrea Agnelli, che per ora dice no: “Quando qualcuno metterà sulle maglie la seconda stella noi mostreremo la terza, per rimarcare la differenza”, ha detto durante una conferenza stampa.
Poi c’è tutta la questione degli scudetti: per i bianconeri sono 32, mentre per la contabilità sono 30.

Comunque, lasciando agli “esperti” pensieri filosofici e considerazioni matematiche sul numero di campionati vinti dalla Juventus, ora quello che conta sono le tre stelle.
Finalmente Juve hai tre stelle! Come gli alberghi di Riccione di media categoria. Quindi, per questo, dovrai fornire servizi decenti: tivù satellitare, frigobar in camera e colazione a buffet. Certo, ancora per arrivare a un quattro stelle c’è da lavorare… e magari vincere qualcosa anche in Europa: si sa, queste cose contano per salire di categoria e arrivare al top (come direbbe Briatore!). Però, a sentire il tuo presidente resterai per ora un due stelle… così le pretese restano più basse, così come le aspettative!
Insomma, un tre stelle sul campo e un due stelle sulla maglia… un po’ come un hotel in cui sono andata una volta: aveva due stelle sull’insegna e tre sulla chiave. Sono andata via senza mai capire quante stelle avesse e il dubbio mi tormenta ancora oggi!