
…e quando la domenica perde la Juve, lo è ancora di più!

…e quando la domenica perde la Juve, lo è ancora di più!
Genio e sregolatezza, amato e odiato. Donne, alcool e auto di lusso. Il 25 novembre del 2005 moriva George Best, Pallone d’Oro 1968. Il golden boy del calcio del Regno Unito, 178 goal in 466 partite disputate con il Manchester United, ha lasciato il calcio a soli 26 anni.
L’unico giocatore al mondo ad avere un aeroporto col suo nome e a finire su una banconota. A neanche un anno dalla dipartita di Best, infatti, la banca nordirlandese Ulster rilasciò un’edizione limitata di banconote da cinque sterline raffigurante proprio l’ex attaccante del Manchester United.

Ma oltre ai suoi gol, sono indimenticabili le sue frasi. Vorrei ricordarlo con quelle:
“Non so se è meglio segnare al Liverpool o andare a letto con Miss Mondo, menomale che io non ho dovuto scegliere”
“Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcool. Sono stati i venti minuti peggiori della mia vita”
“Ho speso molti soldi, per alcool, donne e macchine veloci. Il resto l’ho sperperato”
“Quando me ne sarò andato, la gente dimenticherà tutta la spazzatura e ricorderà solo il calcio”
“L’alcol è l’unico avversario che non ero riuscito a battere”
“Ho sempre voluto essere il migliore in tutto: in campo il più forte, al bar quello che beveva di più”
“Io sono l’uomo del peccato, il Paradiso non fa per me”
Lui che ti aspetta all’altare vestito di putto punto. Con un tre pezzi, in frac o smoking. Tu che lo guardi estasiata e anche, un po’ sbavosa per la sua bellezza. Macché, “l’uomo moderno e tifoso” si presenta all’altare con la maglia della sua squadra del cuore… Oh M-I-O D-I-OOOO
Nemmeno se andasse allo stadio o a giocare a calcetto con gli amici


C’è da dire, che almeno si sono presentati, anche se vestiti così. Non che un bel vestito rende un marito perfetto, ma almeno vediamo di scegliere la squadra giusta, perdindirindina!
“Oggi potresti mandarmi una tua foto, un po’ divertente”
“Ma che foto vuoi?”
“Bah, vedi te… qualcosa di stuzzicante”
…silenzio per alcuni minuti
“Ti stai facendo la foto, per questo non rispondi?”
“Veramente sto cercando la maglia e la sciarpa del Milan… domani vado a San Siro. Te lo ricordi?”
…sarà per questo che dopo un po’ di tempo è sparito?! Dopotutto, andavo a vedere il Milan, mica mi capita tutti i giorni… scusate.
Comunque, già sono in ansia prederby… ci vorrebbe proprio una bella foto per distrarmi…
Oggi tutti parlano di Trump e le battute sui suoi capelli si sprecano. Cerco di vedere il lato positivo della sua scioccante elezione: il colore dei suoi capelli.
I miei dopo due shampoo sono diventati arancioni, tra il colore dei cachi e quello della zucca, per la precisione. Volevo diventare la Sirenetta e invece sembro un tifoso dell’Irlanda mascherato.

Escludendo la barba potrei essere io in foto
Ma voglio fare di meglio. Punto con il prossimo lavaggio al “bellissimo” giallo paglierino del neo presidente Usa. Sarò o no di moda? Più che altro ci riuscirò?
Allego foto per far vedere come erano i miei capelli appena uscita dalla parrucchiera e come vorrei che tornassero il prima possibile. Anche mia madre oggi mi ha detto: “Agnè (perché quando mi rimproverano tutti mi chiamano così) vai a rifare il colore… non ti si può vedere” Grazie mamma!

P.s. Nei prossimi giorni parlo di Pioli, promesso!
Insomma, oggi non si parla d’altro: chi sarà il nuovo allenatore dell’Inter? Sicuramente uno con molta pazienza, uno a cui piacciono il rischio e le grandi sfide, uno che non ha nulla da perdere (oltre che la faccia). Insomma, uno che non sa che proprio che fare della sua vita. Che sarebbe disposto a tutto pur di uscire di casa e stare lontano dalla moglie. Anche allenare l’Inter!

In questo momento gli interisti mi fanno pena al pari dei cani abbandonati, di una donna tradita, di un uomo impotente o come quelli che non rispondono ai messaggi.
Potere tranquillamente aggiungere altre categorie…
Oggi è lunedì, avrei dovuto parlare di calcio. Ma non mi va molto. Approfitto del mio spazio per raccontarvi e farvi capire cos’erano (anzi cosa sono) per me – e per molti perugini – Norcia e Castelluccio, rase al suolo dal terremoto di domenica mattina.

Castelluccio
La fioritura: ogni anno tra giugno e luglio la piana di Castelluccio si tinge di rosso, viola e giallo. Uno spettacolo imperdibile

La fioritura
I ristoranti di Norcia dove andare a mangiare il tartufo, le pappardelle al cinghiale, le lenticchie e tutti i prodotti tipici della zona
Le giornate d’estate stesi sul prato della piana a prendere il sole, con tanto di ombrellone, costume e telo
La notte di San Lorenzo a guardare le stelle, sentendo freddo. Ma fa parte della tradizione. Perché parti da Perugia che sono 35 gradi e arrivi lì, al massimo con una felpina estiva, la notte ad agosto sono anche 15 gradi

Le vie di Norcia e la piazza con la statua di San Benedetto, con tua sorella che si lamenta perché è freddo e vuole tornare a casa
La tua amica che per un anno si è trasferita a Norcia per lavoro e ti chiamava per raccontarti com’era vivere lì. Le passeggiate tra le mura, quando andava a fare la spesa e incontrava i monaci che compravano tante scatolette di tonno. Il pomeriggio poi andava a sentirli cantare i vespri nella cripta della chiesa che è crollata. Lei ieri era triste, perché ha tanti ricordi legati a quei luoghi e a quelle strade
L’arte, la natura, la piana e le montagne, le mucche e le pecore, la religione e il tartufo… tutto in pochi metri

Le vicine di ombrellone che ti potevano capitare
Non esserci andata un’ultima volta a fine estate: “Allora si organizza, prima della fine dell’estate si va a cena a Castelluccio!” Non lo abbiamo mai organizzato. Ma quest’anno comunque, due volte ci sono andata. E oggi sono ancora più contenta di esserci stata.

Mi sono rimaste circa 7 ore per sperare… non toglietemi illusione di vedere una bella partita con un bel risultato. O anche una brutta partita, ma sempre con un bel risultato. Insomma, il bel risultato lo voglio. Eccome se lo vogliooooo!!
E’ inutile dirlo e ridirlo, ma il Milan secondo nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Nemmeno il tifoso più ottimista. Magari in questa posizione durerà solo per una settimana, magari per un mese o fino a maggio: non si sa. Si sa solo che a queste altezze non ci eravamo più abituali… oddio, mi stanno venendo le vertigini!
Sabato c’è Milan-Juve e sicuramente tutto verrà ridimensionato. O anche no. Ma come no? Sicuramente sì. Non facciamoci false illusioni.
Ecco, un Milan secondo è quasi incredibile come il fatto che la biografia di Mauro Icardi nessuno l’abbia riletta prima della pubblicazione. Ma l’Inter, un ufficio stampa ce l’ha?! Certo che ce l’ha. Lo so per certo, perché anni fa lo contattai per richiedere un’intervista con Marco Materazzi. Quindi mi dico: ma una sbirciatina a quelle pagine gliela potevano pure dare.

Comunque, biografie, Inter, Icardi… importa poco. L’importante è il secondo posto del Milan. Non accadeva da anni… un po’ come il passaggio della cometa: chissà quando ricapiterà.
Il Milan secondo è come un parcheggio in centro… quando lo vedi non credi che sia reale
Il Milan secondo è come un messaggio che aspettavi da mesi… lo guardi, lo leggi e rileggi, ma pensi che non è per te. Che è impossibile quello che hai davanti agli occhi.
Ma stiamo parlano del Milan, del Milan contemporaneo, quindi poche illusioni, molta realtà ed è meglio vivere alla giornata (di campionato).
Evvai con i cliché. Questa convinzione è dura a morire. Lo dimostrano le scritte apparse sulle porte dei bagni della catena di hotel Pentahotels. Sulla porta delle signore c’è la scritta “shopping”, mentre su quella per gli uomini “calcio”.

Conosco donne e uomini che potrebbero essere facilmente scambiati per smontare questo luogo comune.
Donne che fanno acquisti il minimo indispensabile, così da avere un guardaroba decente per non uscire in pigiama, e uomini che non sanno nemmeno se il Genoa gioca in serie A
Uomini che fanno più shopping in una settimana di quanto io possa farlo in un anno, e donne che hanno più magliette di calcio che di H&M
Uomini che si gasano con i saldi e donne che lo fanno con un gol
Uomini che inviano foto degli acquisti appena fatti e donne che inviano quelle con indosso la maglia di calcio
Uomini che non hanno mai messo piede allo stadio e donne che non sono mai entrate da Armani
Uomini che sanno abbinare i colori e donne che alcuni colori insieme non li metterebbero mai (rischio di ricreare bandiere di squadre avversarie)
Insomma, potrei andare avanti per ore (mi fermo per non annoiarvi) confutando questo stereotipo oramai sorpassato, ma preferisco pensare a Italia-Spagna di questa sera… mentre mi provo le scarpe che ho comprato ieri.
Va be’ ogni tanto faccio shopping anche io, che credete!