Per me la Champions è solo un ricordo…

…E poi ti inviano su WhatsApp questi biglietti e tu rosichi parecchio. Non tanto per la gara in se – di vedere la Juve non te ne può fregar di meno – ma perché pensi a quando tu potrai tornare a vedere una partita del genere. Forse in un’altra vita!

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Perché tu ci sei stata a vedere una partita così, per ben due volte. E sai cosa si prova. Sei partita dalla tua città, sei arrivata a Milano, sei andata a San Siro per gustarti (non uso un verbo a caso) Milan-Barcellona. La partita che paragonavo a un film di Scorsese.

Solo la musica della Champions League ascoltata dagli altoparlanti dello stadio, metteva i brividi e ti catapultava in un’altra dimensione.

Hai visto due volte Milan-Barcellona: la prima nel 2006, secondo anello arancione, gol di Ronaldinho quando ancora giocava con gli spagnoli. Per prendere quei biglietti sei andata a fare la fila alle 7 di mattina (chi mi conosce sa che… chiedetemi tutto, ma non di alzarmi presto!), tu unica donna in mezzo a soli uomini, ma ne se uscita vincitrice! Ne dubitavate?! Naaaa…

La seconda volta nel 2011, primo anello verde, un freddo incredibile. Il Milan perse 2-3, ma entrambe le squadre erano già qualificate agli ottavi. Quindi fu solo spettacolo…
Quella volta hai comprato la maglietta di Boateng. Con la quale spesso dormi: intendo la maglia, non Boateng (purtroppo!).

Vabbe’, basta con i ricordi sennò mi metto a piangere… e per stasera mi auguro di vedere molto spesso Casillas.
Lo dico, sia perché effettivamente è un bel vedere, sia per augurare alla Juve di vincere… (tanto c’è tempo al Bernabeu per perdere).

Inserisco questa foto, così.. per rallegrare il post

Inserisco questa foto, così.. per rallegrare il post

A San Valentino preferisco San Siro…

Nonostante a San Valentino preferisco altri santi, tipo… San Siro, San Paolo, Sant’Elia o San Nicola, volevo comunque partecipare alla festa dell’ammmore, con moderazione ovviamente e non perdendo il senso del blog! Anche perché questo Santo, dalle mie parti non è molto apprezzato: “il vero perugino non festeggia San Valentino!” (per una questione calcistica e di campanilismo).

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Quindi… buon amore a tutti! Anche a me e al mio amore, che spesso mi regala 90 minuti di passione (non è da tutti), che mi emozione, mi entusiasma, mi fa arrabbiare (ma le liti sono normali) e mi ha rubato il cuore tanto tempo fa. Un amore che difficilmente tradirei per un altro!  

Milan-Juve vs Oscar: the winner is…

Mancano poche ore alla  Notte delle stelle. È  infatti il weekend di Milan-Juventus e della cerimonia degli Oscar. Per questo motivo non sapendo cosa scegliere, ho provato a mischiare gli eventi e a farli sfidare tra loro. Riunendo così le mie grandi passioni.

Migliore protagonista 

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Leonardo DiCaprio vs Kakà
Faccia da eterni ragazzini. E se Kakà il suo “premio d’oro” lo ha già vinto, speriamo che Leo possa fare lo stesso.

Migliore chioma 

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Antonio Conte vs Jared Leto
I capelli sono un po’ il loro marchio di fabbrica. Non si può parlare di loro e non pensare alla loro discussa chioma.

Miglior ex bidone

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Fernando Llorente vs Matthew McConaughey
E chi se li aspettava? Il primo quando è arrivato in Italia era considerato un bidone e poi è esploso. Anche il secondo, prima del film “Dallas Buyers Club”, era un vero e proprio bidone del cinema.

Miglior regista

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Andrea Pirlo vs Steve McQueen
Uno in campo, l’altro dietro la macchina da presa: dirigono che è una bellezza.

Miglior straniero (inaspettato)

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Paolo Sorrentino vs Adel Taarabt
Sono entrambi i due stranieri che non ti aspetti. Per loro potrebbe essere una serata indimenticabile.

Miglior location

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Dolby Theatre vs San Siro
Qui la scelta è dura. Entrambi sono due grandi palcoscenici dove si sono esibite tantissime star.

C’è un indonesiano in coma…

Italian Soccer Serie A - Inter vs Cagliari

Oggi pensavo tra me e me: ma Thohir sa quello che sta facendo? Perché ogni volta che le telecamere lo inquadrano a San Siro non riesco a non chiedermi: “Ma saprà cosa sta guardando?”, “Avrà capito che deve tifare per quelli vestiti di nerazzurro?”. Ieri infatti, per non sbagliarsi ed esultare al gol del Cagliari si è messo una sciarpina come promemoria, che gli ricordava i colori che doveva tifare.

Il neo presidente dell’Inter dispensa in tribuna sorrisi e saluti a destra e sinistra, ma a me dà la sensazione di voler essere da tutt’altra parte. E di pensare: “Ma chi me lo ha fatto fare? Non potevo comprarmi un villaggio turistico a Santo Domingo. Risparmiavo e mi abbronzavo”.
Ieri addirittura non è risuscito più nemmeno a camuffare “il suo entusiasmo” (pari a quello di uno che sta in fila dal dottore da ore e non vede l’ora che sia il suo turno per andare via) e ha cominciato a sbadigliare e ad appisolarsi. Certo, la partita non aiutava e il pari in casa dell’Inter non è certo esaltante. Ma secondo me, Thohir il calcio lo odia proprio, non lo capisce e si trova a suo agio a San Siro come un ermellino ad una sfilata di Annabella di Pavia. Prima o poi gli fanno la pelle, è sicuro!

Su, indonesiano non abbatterti, il campionato finisce a maggio, non manca molto! Poi potrai sparire fino ad agosto. Nessuno sentirà la tua mancanza.

Sanremo o San Siro?

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Sanremo o San Siro? Questa sera la scelta è dura. Macché! Stiamo scherzando?! Io non ho dubbi. Ma in casa ci sarà da litigare. Fortuna che siamo nel periodo storico in cui nelle abitazioni ci sono più televisioni che quadri. Ma chi prenderà la tivù “padronale”, e non dovrà andare in esilio in camera o in cucina? La lotta sarà dura. Forse già verso le 18 comincio a prendere posto…
A favore mio c’è che, in squadra, ho il padrone di casa, che in quanto tale ha di diritto la tivù migliore. Ma si sa che, di questi tempi il pater familias, in una casa di tutte donne, non ha più tanto peso. Ma per questa sera sono fiduciosa!
Quindi niente Sanremo e si vedrà Milan-Atletico Madrid.
L’unica musica che voglio sentire è la musichetta della Champions League e poi San Siro non è la “Scala del calcio” sempre di musica si parla. Per questo, accordiamo gli strumenti e speriamo di vedere:

un assolo di Kakà (che ultimamente non passa mai un pallone)

una difesa che non stoni (Rami e Bonera scaldate l’ugola e non solo)

un Balotelli in vena che diventi una rock star (non per le catene d’oro e i capelli improbabili)

un Taarabt che suoni un’altra musica

e un Diego Costa che sia solo un ospite straniero (tanti applausi ma nulla più)
Perché San Siro è San Siro…