Notti tragiche… inseguendo un gol

Ma non le vogliamo scrivere due righe sulla disfatta dell’Italia? Ma no! Massì, invece. Salgono a due i Mondiali di calcio in cui non ci sarà la Nazionale azzurra. Era il lontano 2014 quando – pur uscendo ai gironi – l’Italia giocava un Campionato del Mondo. Il prossimo, se tutto va bene – è il caso di sottolinearlo – sarà nel 2026. In pratica, nell’ultima partita mondiale ero una giovane donna… nella prossima sarò una donna di (quasi) mezza età. Ma giusto perché la mezza età si è allungata.

L’Italia gioca male, va detto. Sbaglia passaggi, fa cross per attaccanti che non sono forti di testa. A volte sembra di guardare una squadra di serie B. La vittoria dell’Europeo, come oramai tutti dicono (lo penso anche io) è stata solo una gigantesca botta di culo. Ché per carità, serve sempre, ma quando finisce si vedono tutti i limiti. Si sono visti subito nelle gare post Europeo. La Nazionale di limiti ne ha molti, soprattutto in attacco. Immobile con la Lazio è un discreto attaccante, quantomeno lo dicono i gol fatti, ma con l’Italia è spaesato, corre a vuoto, tira tanto e segna poco. Pochissimo. Ma questo c’era. Anche se io, un Balotelli nella mischia ce lo avrei buttato. Peggio non poteva fare.

Se i giocatori di livello non ci sono, non si possono inventare. Abbiamo avuto anni in cui si doveva scegliere tra Totti e Del Piero, si teneva Pippo Inzaghi in panchina e un anno si lasciò a casa Roberto Baggio. Oggi c’è carenza… molta carenza. Certo, il pensiero di tutti era: “Non pretendo mica di vincere il Mondiale, ma almeno di partecipare!” Ma ‘sta Italia non si qualificava nemmeno se i Mondiali li organizzava. L’unica speranza poteva essere quella dello spostamento di un anno, come Europei insegnano. Scherzi a parte, la qualificazione gli Azzurri l’hanno persa contro la Svizzera, non certo contro la Macedonia. Non ci dovevi nemmeno arrivare a uno spareggio. Ma tanto ora sono solo chiacchiere inutili e sterili.

Tanto per restare allegri, si è qualificato persino il Canada: è la seconda volta nella sua storia e non accadeva dal 1986. Tra l’altro ne giocherà due a fila, infatti nel 2026 prenderà parte ai Mondiali in quanto organizzatore al pari di Stati Uniti e Messico. Penso che tiferò Canada.

Quindi tra novembre e dicembre, con lo stop del campionato, ci toccherà guardare giocare gli altri… mmm immagino già che divertimento! Quando fuori piove non te lo vuoi gustare un bel Giappone – Arabia Saudita. Ma che scherzi!

Speriamo in tempi migliori.

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Il tifoso occasionale… il tifoso della Nazionale

Da stasera fino al 20 giugno – come minimo – prenderà vita una razza di persone che proprio non sopporto: il tifoso occasionale, un esemplare di tifoso che spunta ogni 2 anni tra Mondiali ed Europei.

È un personaggio degno di studio che, improvvisamente, per un mese circa si trasforma in un piccolo ultrà. Uno che per il resto dei giorni non segue il calcio, non sa nulla di calcio, ne parla come se fosse il più grande male del mondo e soprattutto ti guarda storto quando lo fai tu.

Eh, ma la Nazionale… quella si guarda, si tifa! (Argomenta).

Commenta pure, si compra persino la maglia e vuol organizzare serate di calcio: “Dài, guardiamo la partita tutti insieme?” Ma perché?! Per passare 90 minuti a spiegarti ogni cosa, per sentire i tuoi urli fuori luogo per azioni che non capisci nemmeno.

“NOO Verratti!!” (Perché lo hai sentito dalla telecronaca). “Senti, ma chi è Verratti?!” Ecco, appunto.

Oppure: “Ma questo dev’è che gioca?” (Ma che te ne frega… che conosci Totti solo perché è il marito di Ilary Blasi).

I più insopportabili a mio avviso sono quelli che dicono: “Eh, però abbiamo giocato male!”

Già il verbo abbiamo mi urta i nervi. Abbiamo chi? Casomai loro. Tu eri sul divano a capire se il portiere è quello coi guanti.

“Ma dico abbiamo per coinvolgimento patriottico”. (Ma fammi il piacere… ché pensi che Immobile sia un aggettivo). E poi, dall’alto della tua esperienza calcistica, su che basi dici che abbiamo giocato male? Mi ero persa il tuo corso di allenatore a Coverciano.

Per ora mi fermo qui, non vorrei inimicarmi troppe persone. Comunque, nel corso di Euro2020 tornerò sull’argomento… mi sta veramente a cuore.

Buon Europeo a tutti!

Dai mobili a Immobile

Potrei definire il weekend appena trascorso, come “un fine settimana all’insegna dell'(Im)mobile”. Dal sabato trascorso in perfetto “stile donna di casa” a Ikea, alla domenica dove il protagonista calcistico e salvatore della nazionale è stato tale Ciro Immobile.

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In un precedente post sbandieravo a gran voce il mio slogan e mantra: “Al mobile… preferisco Immobile”, ma temporaneamente mi sono dovuta convertire al dio dell’arredamento. Ma tornerò a schifarlo il prima possibile, state tranquilli. Una volta, parlando con un’amica ho definito più interessante un giro al cimitero, che in un mobilificio. Ecco, tanto per farvi capire!

Devo ammettere però, che mi sono divertita di più tra gli scaffali di Ikea, che a guardare una partita dell’Italia decisamente brutta. Una squadra messa male in campo (ma il centrocampo c’era?!) che a tratti non sapeva che pesci pigliare. Disorientata e confusionaria. Io invece ero orientatissima e quello che dovevo prendere lo sapevo benissimo. Solo che non mi sono limitata a quello e ho riempito due carrelli. Non vi sto a raccontare che posizione avevo in macchina durante il ritorno. Avete presente un fachiro? E vedete bene, che Ikea dalla mie parti non c’è: ho dovuto fare più di un’ora e mezza di tragitto. Andare allo stadio è meno faticoso.

Detto questo, voglio dare fiducia a Ventura, voi mi direte (già so chi me lo dirà) se ci fosse stato Conte oggi avresti scritto le peggio critiche? Sì, è vero, ma Conte non c’è, questo è il mio blog e anche Antoniuccio vostro, se ben ricordate, le prime partite o le pareggiava o le perdeva. Quindi…

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P.s. la prima cosa che ho messo nel carrello sono stati i bicchieri da Martini… cin cin!  

Considerazione ormonale…

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Ci stavo pensando qualche giorno fa… ma ci rendiamo conto che Ciro Immobile fa la doccia con quest’uomo qua…?! Ed è pure pagato profumatamente!

La vita a volte è proprio ingiusta…  Quasi quasi mi trasferisco a “Borussia Dortmund”.