Credo, che quando si insultano i tifosi, si è arrivati proprio alla frutta. La situazione è quasi irrecuperabile.
Il tifoso paga per venirti a vedere, macina chilometri per le trasferte, sta ore sotto la pioggia o sotto il sole a incitarti, spesso ti difende anche quando sei indifendibile, esulta per te, litiga e discute con gli amici e i familiari per quello che rappresenti, compra la tua maglia e nel bene e nel male ti rende quello che sei. Senza tifosi una squadra non avrebbe ragione di esistere e, tu, giocatore, non avresti ragione di giocate… Forse però il mio discorso è un po’ di parte.
Non dico di non rispondere mai alle provocazioni e agli insulti, e capisco l’adrenalina e il nervosismo che sale dopo una sconfitta, ma da professionista quale si presume che tu sia, dovresti controllare le tue reazioni ed evitare lo scontro. Prendere le tue gambettine e tornare negli spogliatoi a testa bassa, consapevole della partita orribile che hai giocato.
Ma a volte si arriva allo scontro verbale. L’ultimo fresco di giornata è quello tra Mauro Icardi e i tifosi dell’Inter. Il giocare poi si è scusato, ma oramai le parole erano volate. Ma di episodi simili ce ne sono diversi.
Qualche mese fa è successo a Giampiero Ventura, allenatore del Torino, a Osvaldo quando era a Roma, a Muntari a Milanello, a Biabiany via Twitter, a Mario Balotelli e Zlatan Ibrahimovic quando vestivano la maglia dell’Inter e a Konko della Lazio (i primi che mi sono venuti in mente). Insomma, la pazienza è saltata a molti e sono volati insulti come aquiloni.
Oh, vuoi vedere che prima o poi due schiaffoni qualcuno se li prende…
Mia moglie in lutto anche stasera, ed io vado in bianco. Mancio, datti una svegliata
La capisco…. fossi in te mi organizzerei perché forse la secca durerà per un po’… 😁😁
Parliamo di uno che ha fregato la moglie ad uno dei suoi migliori amici…… che cavolo di coscienza avrà?? 🙂
sarà, forse, che ha già un’altra squadra che lo attende….