Il calciomercato… ve lo spiego in cucina!

In questi giorni, care amiche e amici estranei dal mondo calcistico, avrete senz’altro sentito parlare di calciomercato.  Chi compra e chi vende. Vi sarete chiesti: ma che cos’è di preciso?! Ora tenterò di spiegarvelo a modo mio.

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Visto che vanno di moda i programmi di cucina, userò una metafora culinaria. Per capire il calciomercato dovete pensare a un cuoco che deve preparare un piatto: vede gli ingredienti che ha in casa e poi fa una lista di quelli che deve comprare per realizzare la ricetta perfetta.

Una società di calcio fa un po’ questo ragionamento: in casa ha questi giocatori, ma per arrivare alla perfezione gli servono gli ingredienti giusti – altri giocatori – e così inizia la sua spesa. Sempre, ovviamente tenendo conto del budget su cui può contare. In questo periodo è fondamentale e per questo prima di comprare si svuota la dispensa – o lo spogliatoio – vendendo quello che non è più utile.

C’è poi chi si affretta e va al mercato nelle prime ore per prendere le cose più fresche e migliori, o chi aspetta la chiusura per sperare negli sconti di fine giornata e portarsi a casa un super affare, come ad esempio, un calciatore con prezzo stracciato o rimasto senza squadra perché nessuno l’ha comprato. Però, si può anche correre il rischio di trovare solo schifezze o chi scarti di qualcuno…

Una valida alternativa può essere il prestito: farsi prestare qualche ingrediente dal vicino di casa. Ché so, ti serve lo zucchero, vai e bussi per chiedere. Le squadre pressapoco fanno lo stesso, chiedono ad altre società di prestargli un giocatore che in questo momento non gli serve. Sarebbe sprecato tenere un ingrediente nella dispensa – o in panchina –  e non utilizzarlo, quando può essere utile a qualcun’altro.

Ok, vi siete fatti un’idea?! Spero proprio di sì…

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