Football combatte l’omofobia: “Uno di noi è gay, ma il culo ve lo facciamo tutti”

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Spulciando qua e là tra i siti di sport mi sono imbattuta in questo video. Da vedere per tanti motivi, fidatevi!
I “Lions Bergamo”, una squadra di Football americano di Bergamo, ha realizzato un video per combattere l’omofobia negli sport di squadra. In questo video, legato alla campagna “Le Cose Cambiano”, il messaggio è chiarissimo: “Uno di noi è gay, ma il culo ve lo facciamo tutti”. Le immagini giocano con il doppio senso sull’uso dell’olio per i massaggi, sugli abiti attillati, sulle borchie e sugli abbracci stretti che i giocatori si fanno tra loro. Ma tutto con lo scopo di combattere l’omofobia.
Mi chiedo quando il calcio sarà in grado (se mai lo sarà) di realizzare qualcosa del genere, visto come hanno reagito sul web quando Daniele Dessena, giocatore del Cagliari, ha indossato i lacci arcobaleno? Insulti e minacce lo hanno inondato solo per aver sostenuto un’iniziativa anti-omofobia. Mah! Non capisco perché il calcio e chi lo segue su alcune questioni è ancora tanto indietro e ignorante…

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Spiegaglielo con il calcio… capiranno!

Girando nel web ho trovato gli spot promozionali diffusi dal magazine sportivo spagnolo Líbero, che ribadiscono la mia tesi di alcuni giorni fa. Infatti, parlavo proprio del fatto che, per farsi ascoltare dagli uomini, bisogna parlare di calcio. Non da tutti, voglio specificare, ma da molti.
Bè in Spagna hanno pensato la stessa cosa (avranno letto mica il mio post!?) e hanno realizzato una serie di pubblicità in cui si punta sul cliché che avvolge molti appassionati di pallone e soprattutto sulla convinzione che hanno molti parenti e amici di quegli appassionati: l’idea è quella che sia molto più semplice farsi ascoltare se si spiega ogni cosa tramite metafore calcistiche.
Ognuno di questi spot vede protagoniste delle donne che spiegano ai loro uomini delle situazioni comuni come: portare fuori la spazzatura, mettere fine a una storia d’amore, andare a pranzo dai suoceri o sconsigliare l’acquisto di un attrezzo inutile, e lo fanno appunto utilizzando il gergo calcistico. Ogni spot si conclude con lo stesso messaggio: “Se te lo spiegano con il calcio, ci arrivi”.
Ecco, la mia teoria alla fine non era poi così sconsiderata…
Questo post, donne, è per voi che tentate ogni giorno di far fare delle cose agli uomini che avete intorno. Dovete imparare a parlare come Fabio Capello e Cesare Prandelli… vedrete come scatteranno sull’attenti!