Iker, io ti ricorderò sempre così…

Spain's captain Iker Casillas lifts the World Cup trophy after arriving at Madrid's Barajas airport

Con il cuore spezzato scrivo questo post. Anche i migliori possono sbagliare… e quando lo fanno, lo fanno alla grande! Iker Casillas ieri, contro l’Olanda, non si è fatto mancare nulla tra il repertorio di papere che un portiere può fare: uscita a vuoto, pasticcio coi piedi e posizione in porta non perfetta. Lui da campione, o ex campione, le ha fatte tutte in una partita. Un concentrato di gaffe da far rabbrividire anche al suo più grande fan, ma c’è da dire che la difesa non lo ha certo aiutato. Piqué e Sergio Ramos sembravano la brutta copia di Mexes e Zapata (e questo la dice lunga).

Ma, io Iker lo voglio ricordare in tutto il suo splendore: quando alzava coppe con l’eleganza e la frequenza con cui una modella cambia di abito, quando baciava in mondovisione la sua amata o quando posava da superfigo sulle copertine dei giornali. Ma sopratutto lo voglio ricordare quando parata l’imparabile sia con la Spagna che con il Real Madrid.
Ma che ti succede Iker?! Dove sei finito? Dov’è finito il campione che mi ha fatto spendere dei soldi per comprare la maglia… pure originale?! Già, nella finale di Champions l’unica cosa se sei riuscito a tenere tra le mani è stata la coppa… ma perché? Il piccolo Martin non ti fa dormire? Spiegaci…
Comunque, parate o non parate (alla fine giochi in squadre che non ho mai tifato) resterai sempre nel mio cuore!

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