Curi raccontato da chi quel giorno c’era…

Il 30 ottobre nella mente dei perugini ha solo un significato. La morte di Renato Curi avvenuta nel 1977 durante la partita Perugia-Juventus.

Curi      Anche per quelli come me che non erano presenti per motivi anagrafici. Ma nel corso degli anni i miei genitori mi hanno raccontato spesso quel giorno. Un giorno rimasto ben impresso nella loro memoria.  Erano in curva nord con i loro amici, come facevano ogni domenica. A Perugia c’era la Juve, proprio quella Juve a cui Curi l’anno prima aveva segnato un gol storico. Tutti erano elettrizzati e pronti a una gran partita, nonostante il tempo brutto.

Quel giorno pioveva, già di per se non era una bella giornata. Ma peggiorò rapidamente in torno alle 15.34, cinque minuti dopo l’inizio del secondo tempo (la gara era iniziata alle 14.30), quando Curi, dopo uno scatto a metà campo, si accasciò a terra. Bettega e Scirea chiamarono subito l’attenzione dei medici che entrano subito in campo.

Dalla curva la sensazione non era delle peggiori. Nessuno si accorse della gravità della cosa. Tutti pensarono a un malessere, visto che uscì in barella, e di conseguenza a una sostituzione di gioco come tante altre. Nessuno pensò al peggio. Invece, Curi morirà poco dopo a causa di un arresto cardiaco a soli 24 anni.

La partita continuò normalmente, ma nel giro di poco tempo le voci del suo malore e della probabile morte arrivarono ai tifosi. Un passaparola terribile che li informava della tragedia. Tutti rimasero gelati e increduli, compresi i miei genitori che avevano la sua stessa età. Ma com’è possibile che accada questo a un ragazzo così giovane e in salute? E’ la domanda che si fecero tutti. La commozione e le lacrime presero il posto del tifo e delle canzoni. Ma solo all’uscita dello stadio arrivò la certezza, perché la sua morte venne dichiarata ufficialmente alle 16.30, proprio in contemporanea del fischio finale.

Poche settimane dopo, il 27 novembre, lo stadio sarà intitolato alla sua memoria.

Io non c’ero quel giorno, ma sentirlo raccontare da chi ne è stato testimone è come averlo vissuto una piccola parte. Spesso mi è sembrato persino di pensare di esserci stata veramente. Forse in quel momento tutti i tifosi erano con lui… anche quelli che ancora dovevano nascere.

Lode a te Renato Curi!

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