All’Italia serve una mano per vincere

Dopo la mano de dios… è arrivata quella di Pellé. All’Italia è servita una mano per vincere con la temibilissima Malta.

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Una partita al limite della noia… ho faticato seriamente per riuscire a guardarla tutta, farcita dall’inutile commento tecnico di Giovanni Trapattoni. Non perché uno è stato un grande allenatore, deve per forza essere un divertente telecronista. Perché, a questo punto, visto che so abbinare i colori, pensavo di diventare stilista e creare una mia linea di abbigliamento. Ma per favore!

Già le telecronache Rai sono pessime, ieri con Trapattoni e l’espertissimo Aldo Montano si è toccato il massimo. Ma Montano, non faceva lo spadaccino?! Ma che cosa c’entra col calcio… Ha parlato di pallone con la stessa competenza di uno che incontri al bar il lunedì mattina e sissignore vuole farti l’analisi tecnica di Atalanta-Chievo. Pur non capendoci una mazza…

E pensare che era tutta colpa di Balotelli e Prandelli se l’Italia giocava male… oddio, mi sembra che questi due non ci siano più, ma l’Italia gioca ancora maluccio… Ma il vostro ct, pardon il nostro, saprà trasmettere un buon gioco… perché per ora ha trasmesso alla squadra solo la sua antipatia.

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11 pensieri su “All’Italia serve una mano per vincere

  1. Trapattoni commenta come allenava l’Italia: poche idee e confuse.
    Tra il suo commento “tecnico” («Molto bene! Sì! Sì! Bello!»), la presenza di Montano e Tavecchio che parla di immigrati, c’era di che tapparsi le orecchie.

    L’unico momento bello della partita è stato quando Malta ha messo assieme cinque-sei bei passaggi di fila a centrocampo, e i suoi tifosi hanno iniziato ad accompagnarli con gli “olé!” 😀

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