Lo scorso anno sono stata a Torino. Da semplice turista. Ma da semplice turista appassionata di calcio non potevo non andare a Superga. Non solo per vedere la basilica, ma anche per rendere omaggio al Grande Torino. Sulla collina c’è una lapide in ricordo, piena di sciarpe, scritte, messaggi dei tifosi del toro e non solo. Lì, il 4 maggio del 1949 si schiantò l’aereo che riportava a casa la squadra da una trasferta da Lisbona.
Quando ci sono stata io a Superga era autunno pieno e c’era una nebbia talmente fitta che si faceva fatica a vedere la gigantesca basilica anche standogli sotto. Non c’era quasi nessuno a parte degli operai del Comune che sistemavano il giardino e questo rendeva il tutto ancora più inquietante. Il silenzio e la nebbia hanno fatto si che quel momento davanti alla lapide diventasse ancora più triste e raccolto.
Oggi sono passati 66 anni, ma il Grande Torino – o gli “Invincibili”, così erano stati ribattezzati – capace di conquistare 5 scudetti consecutivi tra il 1942 e il 1949 e di vedere 10 giocatori su 11 vestire la maglia della Nazionale, è ancora un mito che in tanti ricordano. Una squadra fortissima, un Barcellona o un Real Madrid dell’epoca, tanto per capirci…
Come ho letto oggi in un giornale sportivo: “Il 4 maggio 1949 il Toro è morto per non morire mai più“.
Omaggio al grande Toro… Mai più nessuno come loro!
Ps.un piccolo omaggio va alla curva sud del Milan che ieri sera entrati al San Paolo hanno esposto uno striscione di solidarietà alla famiglia Esposito chiedendo rispetto,dopodiché un quarto d’ora dopo in segno di protesta col Milan hanno girato i tacchi e si sono rifatti 800 km per tornare a casa! Questo è il tifo che mi piace!
Sì, questo è il tifo che ci piace… 🙂
Bravissima, bel post, un abbraccio, ❤
grazie 😀
🙂
Quante cose imparo leggendoti…
A Superga fanno le scarpe Superga?
Hai vistoo? A qualcosa sono utile… 🙂
Ma io non l’ho mai messo in dubbio!
Non mi hai risposto però…
Hai ragione, non so se le scarpe e la basilica abbiamo qualcosa in comune… potrei documentarmi
E per destabilizzarti un po’: ma tutti i Ronaldo nel mondo del calcio sono parenti? Ronaldo è un nome o un cognome? Ed i suoi derivati?
No di Ronaldo vero ce n’è uno solo… quello che giocava nell’Inter hai presente? Quello che gioca col Real è Cristiano Ronaldo… comunque per usare il nome Ronaldo devi giocare a un certo livello… 😛
Non sono tutti parenti perché ad esempio questi due: uno è brasiliano l’altro e portoghese, a meno che non hanno antenati comuni, ma si sarebbe saputo. Infine, è un nome che sintetizza altri 7 nomi che hanno generalmente i brasiliani/portoghesi (una sorta di soprannome). Un po’ come Atos, Portos e Aramis… ahahah 🙂
Quindi è un soprannome che si danno quando diventano abbastanza bravi o conosciuti? E quello che si metteva il diminuitivo?
Ed in finale il vero Ronaldo si chiama veramente Ronaldo e gli altri si chiamano come lui in suo onore o è soprannome anche per lui?
Ma è un’intervista? ahaha
Quella dell’essere bravi o conosciuti era una battuta…
Quello del diminutivo è Ronaldinho? Ti riferisci a lui…
Ronaldo si chiama interamente: Ronaldo Luís Nazário de Lima, conosciuto semplicemente come Ronaldo.
L’altro Ronaldo si chiama Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro, meglio noto come Cristiano Ronaldo. Quindi è un’abbreviazione del nome…
Comunque rispondere ai tuoi commenti è sempre impegnativo… 😛
Sí alla seconda domanda, no alla prima, non sono cosí tanto serio!
Ma sulle magliette quindi si mette il cognome ma ogni tanto il nome se diventa il soprannome? 😛
Esatto, generalmente si mette il cognome, ma anche il soprannome…
Forse capisco.
Dai non è difficile… ci sono cose peggiori: se tu giocassi a calcio potresti scrivere sulla maglietta o il tuo cognome o ysingrinus… e poi saresti identificato con quello che ha scelto
Peccato non gioco allora: potevo scrivere Faraone Ysingrinus!
L’ha ribloggato su La vespa e….
Bellissimo ricordo di un mondo, di una storia, di un gruppo che ci ha abbandonato. Ma, nel mio umile piccolo, penso che Il Grande Torino è vivo, e vive nel cuore di ognuno di noi che lo ricorda, vive nei cuori dei tifosi granata che ogni settimana riempiono lo stadio Olimpico (e i settori ospiti nelle trasferte), e soprattutto vive nei giocatori che ogni domenica pomeriggio scendono in campo con quella divisa, di quel particolare colore e corrono dietro ad un pallone come facevano quei mostri sacri del Grande Torino!
Sì, ancora è un ricordo vivo di chi c’era e un ricordo che si tramanda, per chi lo ha vissuto solo attraverso racconti.
Un gran bel post, giusto ricordo degli avvenimenti tristi della storia del nostro calcio
Beh era dovuto…
I
O
T
Iodio
Sa
Llo
Dolce e gentile, come sai sono del Toro. Un abbraccio
Sì sì lo so… 🙂 me lo ricordo
così mi commuovi
No, dai, non piangere…
tranquilla, le lacrime le ho esaurite quando ero bambino 😉
ciao piccola grande donna,
alla prox 😉
Ciao alla prox 🙂