Oggi non potevo non scrivere due righe su Keisuke Honda, il primo giapponese a vestire la maglia del Milan. È arrivato in Italia da poco e già i ristoranti di sushi stanno affilando i coltelli.
Capelli biondo platino (i capelli al Milan, si sa, vanno curati!) e look decisamente occidentale, il centrocampista ventisettenne, che in patria è considerato l’incarnazione di Holly, il protagonista del cartoon “Holly e Benji”, nel 2011, sotto la guida di Alberto Zaccheroni è diventato campione d’Asia con il Giappone. Dopo aver girato diverse squadre europee, arriva ora alla corte di Massimiliano Allegri. Vestirà la maglia numero 10, già indossata da Ruud Gullit e Gianni Rivera (lasciamo i paragoni per altre sedi…), e sarà il nono nipponico a militare nel Campionato italiano.
Ora i giapponesi, armati di macchina fotografica (concedetemi questo luogo comune, che spesso è un dato di fatto!) avranno un motivo in più per visitare Milano e l’Italia: non solo arte e moda, da oggi faranno anche il giro degli stadi per immortalare il loro Honda. Le tv e i giornali del Sol Levante da giorni non fanno che declinare, con il loro spiegamento di forze, l’enorme interesse che c’è in patria per il suo approdo al Milan. Ora però, speriamo per il Milan, che non sia solo un affare per vendere magliette in Oriente e per rilanciare il merchandising. Anche perché, è vero, l’immagine conta, ma ai rossoneri in questo periodo fanno più comodo punti e gol. Quindi messe da parte un po’ le creste, la squadra di Allegri aspetta “l’Honda perfetta”, e che il nome sia di buono auspicio… dovrà correreeeee! O come minimo… infrangere le difese.